Il congresso, articolato in diverse giornate di dibattiti, è dedicato all’accelerazione della transizione ecologica del settore e a tutte le novità tecnologiche che possono favorirla, dalla propulsione elettrica, ai biocarburanti e all’idrogeno
Dopo tre anni di ripresa economica dei servizi portuali turistici, anche in Italia si stanno riaprendo i cantieri per la realizzazione di nuovi porti turistici e sono numerose le iniziative portuali turistiche che dovranno tener conto delle nuove tendenze tecnologiche della nautica, dei nuovi sistemi di propulsione e dei nuovi carburanti.
Solo per citarne alcuni si passa dal completamento di Imperia e del nuovo waterfront di Levante a Genova, al rilancio di Ospedaletti, alla trasformazione di Rapallo, all’avviamento e completamento di Marina Arcipelago Toscano a Piombino, all’ampliamento di Marina Punta Ala, al recupero innovativo del Porto Mediceo di Livorno, al progetto Marina Yachting di Civitavecchia a quello di Fiumicino, all’ampliamento di Base Nautica Flavio Gioia di Gaeta, ai lavori preparatori a Castelvolturno, al recupero del bacino ovest del porto di Cagliari, al nuovo waterfront di Olbia, al completamento del porto turistico di Sant’Agata di Militello, al molo trapezoidale di Palermo, al progetto del marina di Otranto, ai moli destinati alla nautica nel porto di Bari, al rilancio di Porto San Giorgio a Fermo.
Anche alla luce di questo scenario Assomarinas torna a chiedere al Governo un “New Deal” per la portualità turistica italiana che consiste in pochi punti essenziali, riassunti anche nel recente Piano del Mare elaborato dal CIPOM (Comitato interministeriale per le politiche del mare):
- Definitivo chiarimento della non applicabilità della Direttiva Bolkestein ai porti turistici, ai sensi degli artt. 2 e 12 della stessa Direttiva;
- Classamento catastale delle strutture di attracco in E1;
- Incentivi per la riqualificazione delle strutture esistenti;
- Semplificazione dei dragaggi;
- Definitiva chiusura dei contenziosi ancora in essere sulla legge 296/2006