In ricordo della figura del magistrato Antonino Giannola, assassinato dalla mafia

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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione del 74° anniversario dell’assassinio di Antonino Giannola, presidente del Tribunale di Nicosia, intende ricordarne la figura, mediante il progetto scolastico, di nostra ideazione, intitolato “#InostriStudentiRaccontanoiMartiridellaLegalità”.

Dal Liceo scientifico “Filolao” di Crotone la studentessa Serena Macrì della classe III sez. G rievoca le vicende toccanti del giudice Antonino Giannola:

“Siamo negli anni ’50, quando Antonino Giannola viene assegnato al Tribunale di Nicosia; era un magistrato molto ben voluto dai cittadini per il suo senso innato della giustizia. Era un uomo normalissimo, aveva un lavoro normale, una vita normale e una famiglia normale. Era tutto “normale” fino al giorno della sua morte: il 26 gennaio del 1960, una morte tutt’altro che normale. È stato ucciso mentre era seduto al suo solito posto: a presiedere un’udienza civile; colpito da una pistola proprio da un medico, una persona che avrebbe l’obbligo di salvare gli altri e invece ha ucciso un uomo innocente solo perché un altro giudice ha rimandato più volte una causa da lui intentata contro un avvocato. E in quegli anni il capo della mafia era proprio un medico: Michele Navarra; sono gli stessi anni in cui non si credeva ancora all’esistenza della mafia; anzi, chi ne parlava era considerato un pazzo. Antonino fu il primo magistrato ucciso per il suo lavoro, e, dopo di lui, altri 27 caddero per mano criminale. Il suo nome, dopo il funerale, è sparito per ben cinquant’anni; solo nel 2018, dopo l’intervento dei figli, viene inserito nell’elenco delle “Rose spezzate”, elenco in cui sono riportati tutti i nomi dei magistrati uccisi.”

Il CNDDU invita gli studenti e i docenti ad aderire all’iniziativa commemorativa inviando i propri elaborati che faranno parte integrante dei nostri contributi. (email: coordinamentodirittiumani@gmail.com)

Romano Pesavento

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