Necessaria una politica industriale dedicata ed un investimento straordinario nelle competenze digitali
«Le TLC, attraverso i propri asset, hanno sempre sostenuto i processi di innovazione del Paese. Il Settore TLC è strategico a livello globale come abilitatore della trasformazione digitale attraverso la connettività, la progettazione e lo sviluppo di nuovi servizi digitali che rispondono alle esigenze di persone, imprese e Pubblica Amministrazione. Queste sfide richiedono di investire sulla qualità dei servizi, sull’innovazione di processo e di prodotto, nonché sulla crescita e sull’aggiornamento delle competenze professionali delle persone impiegate nelle imprese della Filiera e sulla capacità di attrarre talenti. In questo contesto, le competenze nella cybersecurity giocano un ruolo cruciale. Servono professionisti altamente qualificati in grado di di accompagnare l’innovazione. La collaborazione tra pubblico e privato si misura in questo campo: insieme, possiamo creare alleanze per valorizzare le nuove competenze, per definire profili digitali e percorsi formativi in linea con l’evoluzione del mercato del lavoro».
Così Marco Rendina, Responsabile Lavoro e Relazioni Industriali Asstel, nel corso dell’evento “La sfida della cybersicurezza per un’Italia sempre più digitale. Politiche, competenze, regole”.
«Per questo la sfida delle competenze e la trasformazione del lavoro, sono attualmente al centro dell’attenzione di tutta la Filiera TLC. Le imprese attribuiscono grande importanza alla formazione permanente: nel 2022, quasi la totalità dei lavoratori è stata coinvolta in attività di upskilling e reskilling e ogni persona ha seguito circa sei giornate di formazione, in aumento rispetto alle quattro o cinque giornate previste alla fine del 2021 per gli anni successivi. Asstel pone particolare attenzione al tema dell’orientamento, lavorando con il mondo della scuola con l’obiettivo di stimolare la curiosità dei giovani studenti verso gli abiti di studio STEM. Il monitoraggio I-Com delle attività di formazione ha evidenziato come vi siano 520 corsi di formazione universitaria, 41 lauree specifiche e 70 corsi specializzati post-laurea sulla cybersicurezza: un dato che può e deve essere implementato.L’ampliamento dell’offerta formativa deve coinvolgere primariamente gli Istituti Tecnici Superiori: si tratta dell’anello di congiunzione tra il mondo della scuola e del lavoro. La riforma degli ITS è una prima grande risposta del Paese all’evoluzione del sistema formativo determinata dal PNRR per sviluppare le competenze necessarie al mercato del lavoro delle studentesse e degli studenti. La Filiera delle TLC – conclude Marco Rendina – ritiene questo passaggio fondamentale per costruire quelle figure professionali, oggi mancanti, in grado di accelerare la trasformazione digitale dell’Italia».