Sono più di 40 le città italiane che hanno già aderito alla Mobilitazione Nazionale del 9-12 marzo 2024 che vede società civile, attivisti e associazioni scendere in piazza con presìdi, camminate, ciclabili umane, flash mob e altre manifestazioni per fermare lapprovazione della riforma al Codice della Strada, in discussione in questi giorni in Parlamento.
La mobilitazione Stop al Nuovo Codice della Strage. La sicurezza stradale ha unaltra direzione vuole dire no a misure vetrina che non agiscono concretamente sulla sicurezza stradale e sulle tre principali cause di morte – eccesso di velocità, guida distratta e mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti – limitando lautonomia di azione delle amministrazioni comunali nel controllo del territorio mentre strizzano locchio a chi persegue comportamenti non corretti.
Accanto alla piattaforma #Città30Subito*, primi promotori delliniziativa, stanno aderendo decine di associazioni e gruppi, inclusi le associazioni familiari vittime della strada.
A ROMA la mobilitazione è domenica 10 marzo ore 11 in Piazza SantApostoli: i partecipanti al presidio indosseranno tute bianche macchiate di rosso e maschere senza volto per rappresentare la violenza subìta dalle vittime della strada che ci sono state e da quelle che continueranno ad esserci in assenza di norme in grado di tutelare la vita delle persone sulle strade.
A MILANO domenica 10 marzo alle 17,00 presidio in Largo Undici Settembre ang. corso Monforte vicino alla Prefettura. Per chi partecipa in bicicletta il ritrovo è alle 15,30 davanti alla Triennale da dove parte la slow ride verso la prefettura.
A FIRENZE sabato 9 marzo alle 11 flash mob in Piazza Alberti con agevolazione del passaggio di pedoni e ciclisti proteggendo gli attraversamenti pedonali e ciclabili. Parallelamente è in programma unattività di rilevazione della velocità dei veicoli in arrivo dal cavalcavia per evidenziare il sistematico mancato rispetto dei limiti di velocità. Al termine, pedalata fino alla sede della Prefettura in Via Cavour.
A NAPOLI flash mob sabato 9 marzo alle 9 in Piazza Nicola Amore. Per chi partecipa in bici appuntamento alle 8 in Bicycle House.
A GENOVA lunedì 11 marzo alle 18,30 mobilitazione davanti alla Prefettura indossando qualcosa di rosso: i partecipanti si sdraieranno per simulare la strage quotidiana che bisogna fermare immediatamente, così come lapprovazione della riforma al Codice della Strada. Per chi partecipa in bici appuntamento alle 18 in p.zza De Ferrari.
A TORINO mobilitazione martedì 12 marzo dalle 7,30 alle 10,30 presso la stazione Torino Porta Nuova. Levento si articola in un presidio e due flash mob: una ciclabile umana e un die-in lungo le strisce pedonali durante i tempi verdi del semaforo. I partecipanti si posizioneranno lungo le strade per creare una rappresentazione visiva dell’importanza della sicurezza stradale per tutta l’utenza.
A BOLOGNA, alle 18,30 di martedì 12 marzo, la richiesta di fermare la riforma del Codice della Strada sarà fatta attraverso la formazione di una catena umana per difendere la corsia ciclabile di via Saragozza dalla sosta selvaggia delle auto.
Il calendario completo (in aggiornamento) degli eventi è disponibile alla pagina dedicata sul sito di FIAB.
LO STATO DELLARTE
3.159 sono le persone morte in collisioni sulle strade nel 2022, con un aumento del 9% rispetto al 2021 e solo una leggera diminuzione rispetto al 2019. 223.475 sono stati i feriti. Il 73% delle collisioni avviene in ambito urbano. Lassenza di sicurezza stradale è la prima causa di morte per le e i giovani sotto i trent’anni.
Una situazione, quella italiana, che è unanomalia in Europa: se in Gran Bretagna i morti in strada per milione di abitanti sono 26, in Germania 34, in Spagna 36, in Italia siamo a 53 (Fonte: Commissione Europea 2022), dato in crescita rispetto allanno precedente.
Le principali cause di morte sono (secondo lIstat) leccesso di velocità, la guida distratta e la mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti.
PERCHÉ NO A QUESTA RIFORMA
Queste cause non vengono prese in considerazione dalla riforma del Codice della Strada voluta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che in discussione in questi giorni in Parlamento.
La riforma viene proposta “per salvare vite in strada”, ma nella sostanza prefigura il persistere della strage. Infatti, limita pesantemente lautonomia di azione delle amministrazioni comunali, attacca e depotenzia ZTL, aree pedonali, sosta regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica. Misure che ci allontanano dagli obiettivi del Piano Sicurezza Stradale 2030.
La proposta di riforma da una parte promuove misure-vetrina, come linasprimento di alcune pene o lalleggerimento delle limitazioni ai neopatentati, e dallaltra strizza locchio a chi vìola sistematicamente le regole. Vengono meno i presupposti per la tutela di chi è più vulnerabile e si indebolisce la convivenza tra i diversi utenti della città. Misure inefficaci e dannose che non migliorano le norme attuali e addirittura vanno ad aggravare la situazione, poiché non agiscono sulle cause della strage e sulla prevenzione.
Serve un approccio scientifico e sistemico, agendo sulla moderazione della velocità, non solo attraverso i limiti ma anche con controlli e ridisegno dello spazio pubblico.
Occorre realizzare interventi normativi a favore della mobilità attiva e del potenziamento del trasporto pubblico e agevolare percorsi verso le città 30, prendendo esempio da Bologna.
TUTTI SONO INVITATI A FARE QUALCOSA
È per fermare questo decreto e ribadire Stop al Nuovo Codice della Strage” che dal 9 al 12 marzo tutti possono aderire alle tante manifestazioni in programma per la Mobilitazione Nazionale in tante città italiane.
Chi lo desidera può anche scrivere direttamente ai parlamentari della propria regione per opporsi all’approvazione della riforma del Codice della Strada in discussione in questi giorni, utilizzando agevolmente questo LINK