Vinitaly, IMT parla del futuro delle denominazioni

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Oggi il convegno con focus su sottozone o uga

L’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) dal 56° Vinitaly di Verona apre un dibattito sul “Futuro delle denominazioni: sottozone o Uga?”. L’appuntamento è per domani mattina (mercoledì 17 aprile, ore 10) nella Sala Raffaello all’interno dell’area espositiva della Regione Marche (Pad. 7 Stand C6-C7-C8-C9), con la partecipazione di Michele Bernetti, presidente di IMT; Giancarlo Gariglio, curatore della Guida Slow Wine; del professor Attilio Scienza, ordinario di viticoltura all’Università di Milano.

“Il vino marchigiano prosegue il proprio percorso per innalzare la qualità e caratterizzare le produzioni – afferma il presidente dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Michele Bernetti -. In questi giorni a Vinitaly ho avuto modo di ricordare che siamo vicini alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle modifiche apportate al disciplinare del Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Docg, che andrà ad accorpare anche la tipologia Superiore, in modo da avere un’unica produzione che riunirà le migliori produzioni, con una governance unica della stessa denominazione”. Sul fronte delle modifiche ai disciplinari, è in corso l’introduzione della “Riserva” anche per la Doc Colli Maceratesi tipologia Ribona; inoltre sia per il Castelli di Jesi Docg sia per il Verdicchio di Matelica (Doc e Docg) sarà previsto l’utilizzo facoltativo del vitigno in etichetta, una scelta che va nella direzione di valorizzare l’identità del territorio. Percorso simile è previsto anche per la Docg Conero, che sotto il nome geografico abbraccerà oltre alla tipologia “Riserva Rosso” anche le tipologie, Docg Rosato e Docg Rosato metodo classico. “Domani vogliamo sottoporre all’attenzione dei produttori di vino marchigiani, ma anche alle istituzioni e agli stakeholder strumenti per la valorizzazione delle denominazioni, senza preconcetti, ma con la volontà di individuare la migliore strada per garantire visibilità e specificità alle nostre produzioni di qualità, valorizzando il territorio”, anticipa Bernetti.

“A livello internazionale abbiamo l’esempio di alcuni Paesi, non solo la Francia, ma anche l’Austria, la Germania, gli Stati Uniti con le Ava (American Viticultural Area), che hanno scelto la possibilità di indicare in modo più preciso la vocazione delle diverse aree produttive che presentano caratteristiche particolari e specifiche, in quanto negli stessi territori ci sono mesoclimi, versanti, altitudini differenti, che danno origine a vini completamente diversi – specifica il professor Scienza, fra i massimi esperti mondiali di Viticoltura -. Alcuni vini hanno già optato per tali specificazioni, come il Barolo, il Barbaresco, il Nobile di Montepulciano, il Soave, il Chianti Classico, ma attenzione, l’indicazione della vocazione è possibile solamente nei territori che hanno una riconoscibilità internazionale e sono territori di una certa importanza. Il caso dei Castelli di Jesi è interessante, per cui domani cominceremo ad affrontare il tema, senza forzature, valutando se ci sono i margini per lavorare insieme su un cantiere al quale tutti devono partecipare”.

Qualora si trovasse un’intesa nel prossimo futuro, si dovrà poi inoltrare la domanda al Comitato dei vini Doc.

“All’estero vi sono mercati molto maturi, come ad esempio il Giappone – precisa Giancarlo Gariglio, curatore della Guida di Slow Wine – che si interessano di Mga (Menzioni geografiche aggiuntive, ndr) o di Uga e ritengo sia un’opportunità per una specializzazione verso l’alto”.

 

Con oltre 500 aziende associate per 16 denominazioni di origine – di cui 4 Docg – Imt è una realtà unica in Italia nel suo genere. Oggi il consorzio, che nel 2024 festeggia i 25 anni dalla sua nascita, rappresenta l’89% dell’imbottigliato della zona di riferimento e la maggioranza delle esportazioni di vino marchigiane. Infine, con oltre 7.500 ettari tra le province di Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino incide per il 45% sull’intera superficie vitata regionale.

 

Le 16 denominazioni di origine tutelate da Imt. 4 Docg: Castelli di Jesi Verdicchio Riserva, Conero Riserva, Verdicchio di Matelica Riserva, Vernaccia di Serrapetrona. 12 Doc: Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Esino, I Terreni di San Severino, Lacrima di Morro d’Alba, Pergola, Rosso Conero, San Ginesio, Serrapetrona, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica.

 

Ufficio stampa Istituto marchigiano di tutela vini – Imt: Ispropress

Marina Catenacci (327.9131675 – stampa@ispropress.it); Simone Velasco (327.9131676 – simovela@ispropress.it)

 

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