I primi dati del Report Mapping Italian News

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Il progetto del Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali dell’Università di Urbino Carlo Bo ha realizzato una mappatura della copertura mediatica sui temi politici dei media digitali italiani tradizionali e alternativi in vista delle elezioni politiche del 4 marzo. Ne è emerso un quadro in cui l’informazione “mainstream” o “generalista” sconta in popolarità l’affermarsi di altre piattaforme, spesso di parte, che orientano l’opinione pubblica.

Le notizie e le fonti più condivise durante il periodo della campagna elettorale sono lo specchio dell’affermazione del Movimento 5 stelle nel voto del 4 marzo. Una campagna elettorale in cui i temi prevalenti discussi sui social network non sono stati solamente quelli strettamente legati alla politica ma hanno riguardato anche quelli della vita quotidiana e che hanno colpito la “pancia” degli italiani. In testa alla classifica dei contenuti con più interazioni, infatti, c’è un video di Youtube dal Festival di Sanremo: il monologo di Pierfrancesco Favino La notte…, tratto dal dramma di Bernard-Marie Koltés. Seguito dalla notizia, ancora da Sanremo, della maxi donazione da parte di Claudio Baglioni, in favore della popolazione colpita del terremoto del Centro Italia. Ma trovano ampio spazio anche le bollette elettriche, i sacchetti per la verdura così come l’omicidio di Pamela a Macerata e il biotestamento.

Ma è soprattutto a livello di fonti di contenuti che il partito pentastellato ha raccolto i risultati più significativi grazie a fonti dichiaratamente di parte che raggiungono volumi di interazioni pari o superiori rispetto alle fonti propriamente giornalistiche. In testa ai siti che hanno prodotto le notizie con più engagement ci sono, infatti, Il blog delle stelle e beppegrillo.it, seguiti da Repubblica e Il Fatto quotidiano, tra quelli che hanno prodotto più articoli. Se si allarga lo sguardo anche a piattaforme che hanno pubblicato meno contenuti, in testa troviamo informazionevera.it e 5stellenews.

Numerose fonti in classifica pubblicano contenuti che possono essere definiti “problematici” (falsi, propaganda, clic bait) e tra quelle più condivise troviamo, infatti, almeno due notizie false (le schede elettorali già votate e il senatore massacrato di botte da due disoccupati)

È il primo quadro che emerge dal progetto “Mapping italian news 2018” del Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali dell’Università di Urbino Carlo Bo coordinato da Fabio Giglietto.

Il progetto ha disegnato mappa della copertura mediatica su temi politici durante la campagna elettorale delle politiche del 2018 analizzando il livello di engagement prodotto intorno a queste notizie su Facebook e Twitter, stimando la tendenza politica delle diverse fonti e misurando il livello di polarizzazione delle audience online.

I primi dati dell’indagine sono già consultabili e scaricabili in formato open data sul sito del progetto e a questo link di Google Drive. Si tratta di tre tabelle
– Le prime 25 notizie come numero di interazioni su Facebook
– Le prime 25 fonti per volume di interazioni su Facebook (considerando l’1% delle fonti che hanno prodotto più contenuti)
– Le prime 25 fonti per volume di interazioni su Facebook (considerando il10% delle fonti che hanno prodotto più contenuti)
I dati finali raccolti dal primo di Settembre 2017 al 4 Marzo 2018, giorno delle elezioni. Nel complesso il dataset acquisito consiste di oltre 80.000 notizie provenienti da circa 4.000 fonti diverse.

News di partito e di parte. L’informazione “problematica” batte le testate giornalistiche

La tabella con tutti i dati: https://elezioni2018.news/final-data

Se si guarda tra le fonti di informazione che hanno prodotto più articoli (il top 1%), i primi due gradini del podio spettano ai due blog che fanno riferimento al Movimento 5 stelle (classificati come “siti di partito”) che su Facebook hanno prodotto più reazioni, commenti e condivisioni: ilblogdellestelle.it e beppegrillo.it. Con un engagement medio per articolo che, per il primo, supera i 7.000 e per il secondo è sopra i 4.200. Insieme, il dato dell’engagement supera i 15.300.000. Informazione dichiaratamente di parte che, almeno come engagement medio, è superiore anche a testate come Repubblica (secondo posto) e Il Fatto quotidiano (terzo).

L’unico altro sito di partito tra i primi 25 come volume di interazioni è quello del Partito democratico (democratica.it), comunque molto inferiore ai concorrenti pentastellati, con un livello medio di 1.207 e un engagement totale di 1.627.000.

Tra questi siti spicca anche piovegovernoladro.info, unico, in questa graduatoria delle piattaforme che hanno prodotto più contenuti, classificato come “hyperpartisan”. E che quindi rappresenta un tipo di piattaforma produttrice di informazione “problematica” (fonti che pubblicano contenuti che variano da forme di iper-partigianeria a vera e propria disinformazione). Ha totalizzato oltre 640.000 interazioni, con una media di oltre 12.00 per articolo.

Se si allarga la platea di fonti al 10% di quanti hanno prodotto più contenuti, il distacco dell’informazione di parte sulle testate “tradizionali” giornalistiche cresce.

Quattro dei primi sei posti sono occupati infatti da siti hyperpartisan. I primi due, informazionevera.it e 5stellenews.com, con volumi medi di engagement per articolo che superano, rispettivamente, i 7.000 e 5.100. Il primo in particolare, riconducibile a Pierre Cantagallo, attivista del Movimento 5 Stelle e autore dell’omonimo blog Appena dopo le due edizioni locali di Repubblica, Milano e Torino, si piazzano altri due siti di parte direttanfo.blogspot.it e ilfastidioso.myblog.it.

Sono in tutto otto le testate hyperpartisan a entrare in questa classifica con un volume totale di interazioni che sfiora i quattro milioni. Un dato che fa riflettere sulla quantità e qualità dell’informazione che viene veicolata sui social da parte di piattaforme non giornalistiche che lavorano per orientare l’opinione pubblica con contenuti di parte se non, addirittura, con notizie false create apposta per generare indignazione e promuovere sentimenti “antisistema”.

Anche se non tra i primi in classifica, ad attirare l’attenzione dei ricercatori anche lo “strano caso” di Politvesti.com. Un sito di informazione russa che però ha pubblicato diverse decine di news in italiano: in tutto 68 (sistematicamente riprese da altri siti web), relative a esponenti del Movimento 5 Stelle, pubblicate e condivise su Facebook nel periodo precedente le elezioni e la cui prima fonte era il canale YouTube M5sParlamento.

Le notizie “non politiche” animano i social

Non solo politica ma temi e toni che fanno leva su virtù e debolezze degli italiani. Gli argomenti arrivati all’attenzione degli italiani sui social e che hanno generato il maggior numero di interazioni, sfuggono all’ambito politico in senso stretto ma conquistano un posto centrale nella campagna elettorale. Come l’immigrazione, il terremoto, ma anche i sacchetti per la verdura al supermercato fino al pomodoro pachino.

Il monologo di Pierfrancesco Favino La notte…, recitato dall’attore durante l’ultima serata del Festival di Sanremo, è arrivato in cima alla classifica delle notizie più condivise. Un item che si discosta dal resto dei contenuti per non essere stato prodotto da una testata giornalistica o di parte, ma direttamente da uno show televisivo musicale e postato dalla Rai su Youtube. E che ha mosso un engagement totale di 433.939 interazioni.

A Favino segue l’altro grande personaggio “padrone” del palco di Sanremo, Claudio Baglioni. Un articolo di viagginews.com riportava che il cantate aveva devoluto il suo compenso di Sanremo (700.000 euro) ai terremotati. Notizia che si piazza al secondo posto ma risulta falsa o, quantomeno, inesatta. Quello devoluto da Baglioni non era infatti il compenso per la conduzione del Festival ma per il concerto al Vaticano del dicembre precedente.

Al terzo posto un tema che ha fatto parecchio discutere: quella delle bollette elettriche non pagate, in parte a carico degli altri utenti. Ben tre delle notizie più condivise riguardano invece i sacchetti per la verdura, da pagare obbligatoriamente alla cassa dei supermercati. Un dibattito che è costato parecchie critiche al governo Gentiloni e Matteo Renzi e che ha generato oltre 275.000 interazioni. Uno di questi articoli riguarda proprio la manager della Novamont Catia Bastioli, definita vicina al segretario del Pd per l’incarico assunto alla Terna (l’ente che gestisce la rete elettrica nazionale).

La politica in senso stretto irrompe nella classifica di condivisioni su Facebook con la notizia dell’approvazione del Biotestamento, ottenuto con il via libera del Senato il 14 dicembre grazie all’accordo tra Pd e Movimento 5 stelle. Due articoli, uno di Repubblica e l’altro del Fatto quotidiano che segnano un engagement totale di oltre 278.000.

E sembrano essere ancora i sostenitori del partito di Luigi di Maio a muoversi in massa sui social con il grande risalto all’articolo pubblicato sul Blog delle stelle della ”infondatezza della notizia di reato” per alcuni capi di accusa che riguardano Virginia Raggi (oltre 145.000 di interazioni totali).

Quella di nonna Peppina, la 95enne di Fiastra provincia di Macerata, è stata una delle storie più condivise già da settembre del 2017, tanto da restare nella classifica fino al giorno delle elezioni. Due articoli che raccontavano il giorno in cui la signora, trasferitasi in una abitazione in legno che le figlie le avevano fatto costruire in giardino dopo il terremoto, era stata fatta sgomberare dal Comune perché la nuova casetta non era in regola, hanno ottenuto più di 227.000 interazioni.

Gran parte delle notizie che trovano reazioni significative da parte degli utenti riguardano situazioni in cui la burocrazia, lo Stato e le istituzioni in genere condizionano, in maniera negativa, la vita e il lavoro dei cittadini. È il caso del pomodoro pachino, finito agli onori delle cronache grazie a un articolo del Fatto quotidiano in cui gli agricoltori denunciavano la concorrenza sleale delle importazioni dall’estero e la scarsa tutela dei trattati europei (“Raccoglierlo non conviene. La politica ci prende per i fondelli”).

L’omicidio di Pamela Mastropietro, la diciottenne uccisa e fatta a pezzi a Macerata, è forse tra i fatti di cronaca che più hanno condizionato la campagna elettorale. L’articolo del Messaggero che riguarda la scoperta del cadavere di Pamela ha ottenuto quasi 100.000 interazioni. Un delitto per il quale sono indagati tre uomini di nazionalità nigeriana accusati di omicidio in concorso (due di loro) e, assieme a un terzo, di vilipendio e occultamento di cadavere. L’omicidio è avvenuto un mese prima del voto e gli sviluppi della vicenda sono stati sotto i riflettori fino alle elezioni anche per la sparatoria che ha visto protagonista Luca Traini pochi giorni dopo. Una vicenda che ha incendiato gli animi attorno al tema dell’accoglienza dei migranti e del razzismo.

Da una notizia falsa (ma non propriamente “fake”) ha presto spunto e ha trovato ampia condivisione un altro contenuto, questa volta pubblicato da Rolling Stone Italia. Tutto ha origine dal post di un passeggero di un Freccia Rossa: la foto di un uomo di origine africana seduto di fronte a lui che, secondo quanto riporta l’autore della condivisione, era senza biglietto. Non era vero ma l’accusa e l’indignazione sono diventate virali. La riflessione proposta da Rolling Stone è quella di un pm che prometteva di divulgare su Facebook le foto di tutti gli indagati della sua Procura per bancarotta o omesso versamento Iva “mentre stanno al ristorante, in vacanza o in giro sulle loro favolose auto”. Un contenuto che ha totalizzato quasi 75.000 interazioni contribuendo al dibattito sul razzismo.

Quando la notizia è inventata: “Fake news” e satira

Oltre alla già citata storia di Baglioni e i 700.000 euro donati ai terremotati, parzialmente falsa, almeno cinque delle notizie più condivise su Facebook durante la campagna elettorale risultano essere non vere. Una addirittura entra nella top ten. Ma non si tratta solo di “fake news”, anche se tutte sono (o sembrano essere) state create ad arte.

Ha ottenuto un engagement totale di 142.000, l’articolo della testata www.ilfatto.it (nulla a che vedere con www.ilfattoquotidiano.it) con la notizia del ritrovamento in Sicilia di 500.000 schede elettorali già compilate. Storia totalmente priva di fondamento che però è al sesto posto per numero di condivisioni, reazioni e commenti. Così come quella pubblicata da Italia24ore.com di un senatore massacrato di botte da due disoccupati: engagement di 87.188.

“Deputato M5s va a donare il sangue ma poi se lo riprende” l’articolo satirico di Lercio ha sfiorato le 100.000 interazioni, seguito da “Renzi: “Ottimo risultato del PD, se confrontato con quello delle elezioni del 1937” pubblicato subito dopo i risultati del voto assieme a “Ultima proiezione: aumenta il numero degli italiani all’estero”. Anche la satira entra dunque nel dibattito elettorale in una forma resa popolare e “virale” grazie anche e soprattutto ai social e all’ecosistema digitale.

IL PROGETTO

Realizzato presso il Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali dell’Università di Urbino Carlo Bo da un team guidato da ricercatori di forte e riconosciuta esperienza nel campo dell’analisi dei social media e della comunicazione politica, Mapping Italian News ha misurato il livello di engagement prodotto intorno a queste notizie su Facebook e Twitter, stimando la tendenza politica delle diverse fonti e misurando il livello di polarizzazione delle audience online rispetto a tali fonti.

Al termine della campagna, saranno inoltre individuati cinque casi di informazione problematica che hanno avuto un impatto significativo sul clima della campagna o che sono riusciti a manipolare in modo efficace l’attenzione dei media saranno analizzati in profondità con l’obiettivo di ricostruire l’intera catena di propagazione di una storia a partire dalla fonte originale.

Il progetto è co-finanziato da un grant della Fondazione Open Society Institute in collaborazione con l’Information Program di Open Society Foundations.

Sul sito https://elezioni2018.news/final-data i primi dati definitivi del progetto scaricabili in formato open.
A questo link di drive i fogli di calcolo con le tabelle
Nella sezione News del sito del progetto i report alcune storie interessanti emerse dai dati
Nella sezione Report sono pubblicati i report settimanali dall’inizio di gennaio al 4 marzo

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