Pirati… Chi c’e’ dietro?

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Chi c’è dietro? Una situazione di pirateria piuttosto confusa che rispecchia una classica e antica modalità europea, un rilascio a sorpresa dei pirati arrestati dopo essere stati colti con le mani nel sacco, o meglio con le mani alle corde necessarie per l’ennesimo arrembaggio, un vociferare di “presidenti” dei pirati che partecipano a feste di altri “presidenti”, date alla presenza di ulteriori “presidenti”.
Con chi stiamo combattendo? O meglio chi stanno combattendo le navi che solcano i mari del mondo, nel tentativo di salvare il carico, i passeggeri o anche solo l’equipaggio e l’imbarcazione (la vicenda della Buccaneer è piuttosto recente, con questo nome che sembra evocare un destino…)? Chi stanno controllando le flotte della Nato nell’operazione Ocean Shield per contrastare la pirateria al largo delle coste somale e nel Golfo di Aden (ma il territorio si va sempre più ampliando)?
Chi si nasconde dietro i pirati? Ipotesi se ne sono fatte e anche molte: dietro non ci sarebbero i criminali leggendari. Ci sarebbe piuttosto qualcuno con un grande bisogno di denaro, dalle banche con il più classico “piede nella fossa” che trovano nei milioni dei riscatti la soluzione ai loro problemi economici, alle compagnie di assicurazioni che in questo modo potrebbero avere una doppia possibilità di incassare riscatti e premi assicurativi, a una “testa” d’Oriente, forse ricche organizzazioni di Shanghai o magari di Singapore che fanno passare il denaro per il paradiso delle Isole Cayman e si permettono di pagare 400 mila dollari per ciascun colpo ai pirati somali. Si favoleggia di un Puntland, regione semiautonoma della Somalia settentrionale, dove il quotidiano sta cambiando molto e il denaro dei riscatti viene usato per auto di grossa cilindrata, armi e un tenore di vita impensabile fino a qualche tempo fa. Certo il rischio che si corre, uno dei tanti, è quello di innescare un meccanismo che, attraverso lo spirito di emulazione, possa essere adottato da molti Paesi cosiddetti poveri. Intanto è sempre più difficile stabilire quale sia il male minore: la scorta ha una tariffa di diecimila euro al giorno, l’assicurazione ha costi a livello di zone di guerra e… i pirati chiedono… la gabella per il passaggio!
Chi c’è dietro questo eccezionale feuilleton? Viene quasi in mente il film “Non ci resta che piangere”… Chi siete? Che volete? Un fiorino!

Pirates… Who is behind?
A piracy situation rather confused that reflects a classic and ancient European modality, a surprise release of the pirates arrested after to be picked with the hands in the bag, or better with the hands to the necessary ropes for the umpteenth stampede, rimors of “presidents” of the pirates that participate to the parties of other “presidents”, given to the presence of ulterior “presidents”. Who hides behind the pirates? It has been done a lot of hypotheses: behind wouldn’t be the legendary criminals. Someone with a great need of money would be rather, from the banks with more classic “foot in the grave”, to the insurance agencies that in this way could have a double possibility to embed redeem and insurance prizes, and a “head” of East, perhaps rich organizations of Shanghai or even of Singapore that make to pass the money for the paradise of the Cayman Islands and they are allowed to pay 400 thousand dollars for every blow to the pirates Somalis. One imagine with a Puntland, semi independent region of the northern Somalia, where the daily paper is changing and the money of redeems is used for high-powered car, arms and a necessary standard of living till some time ago.

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