E io pago…!

1933

C\’è una tassa sull\’ombra e una sul morto, una sulla raccolta funghi e un\’altra sul tricolore (nonostante le sollecitazioni a tenere la nostra bandiera esposta in questo anno di celebrazioni). C'è una tassa sul feretro o meglio sul suo trasporto e una per guidare, una tassa sul passaporto e una sugli sbarchi e c'è una tassa sui forestieri che sa già di tassa di soggiorno ed è pure differenziata per la classificazione alberghiera. C'è una tassa sulla targa e tutta una serie di imposte sui voli aerei che costa più del biglietto stesso! E che dire poi del canone RAI? Sempre più persone sceglievano il "sigillo" ai canali (tanto per quello che fanno vedere, si può fare seriamente a meno!), ma ecco che la trovata geniale è stata quella di legarla al contratto di una fornitura elettrica, con la trasformazione in tassa sul possesso dell'apparecchio televisivo. E questo è ancora poco, perché c'è veramente da ridere (ma amaramente!) nel leggere il documento "Balzelli d'Italia" presentato da Confesercenti del febbraio scorso. In pratica ogni anno lo Stato italiano ci impone 60 mila nuove disposizioni tributarie, senza mai cancellare il passato. E'anche per questo che non deve assolutamente sorprenderci se sul costo della benzina noi paghiamo il finanziamento della guerra in Abissinia del 1935, la crisi di Suez del 1956, il disastro del Vajont del 1963, l'alluvione di Firenze del '66, il terremoto del Belice del '68, quello del Friuli Venezia Giulia del '76 e quello dell'Irpinia del 1980. E poi c'è un contributo, sempre all'interno del costo di un litro di benzina, per la missione in Libano del 1983 e per quella in Bosnia del 1996. Non solo. Grava anche, sul costo già altissimo di un litro di benzina, l'IRAB, una tassa regionale sulla benzina che è tuttora in vigore in Molise, Liguria, Piemonte, Campania e Marche. Di questo passo andremo sempre peggio e con il federalismo municipale e la possibilità che viene data anche agli enti locali di decidere per nuove tasse si metterà in piedi una vera e propria gara alle proposte più disparate. Anzi… perché fin da ora non mettiamo in piedi un concorso per idee: che cosa c'è rimasto da tassare? E non rispondete l'aria, perché è già tassata anche quella. Oltre che inquinata!

I pay…alas!
There is a tax for everything, even on gathering mushrooms and on Italian flag. Leaving aside the RAI fee that will not be more possible to avoid because it has been liked to the electric supply contract. According to the document "Balzelli d'ltalia", introduced by Confesercenti last February, every year the Italian State imposes 60 thousand new fiscal dispositions, without never erase the past. For this reason on the cost of the gasoline, Italians pay the financing of the war in Abyssinia in 1935, the crisis of Suez of the 1956, the disaster of the Vajont in 1963, the alluvium of Florence in 1966, the Belice earthquake in 1968, that one of Friuli Venezia Giulia in 1976 and in Irpinia in the year 1980. Furthermore there is a contribution for the Lebanese mission of 1983, about Bosnia mission of the 1996 and also the IRAB, a regional tax on the gasoline that is still in force in Molise, Liguria, Piedmont, Campania and Marches. At this rate will be always worse and with the municipal federalism there will be a real competition for more disparate proposal.

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