Ambiente: ok all’istituzione del “laboratorio Tagliamento”

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Verificare nell\’arco di quattro mesi se la soluzione prevista dal progetto preliminare approvato dalla Giunta Illy sulla costruzione delle casse di espansione sia effettivamente quella che meglio contemperi tutti gli aspetti ad essa connessi, oppure se vi siano delle alternative maggiormente condivise. Il tutto senza perdere di vista l\’obiettivo principale, cioè la sicurezza idraulica. È questo l\’obiettivo del \”Laboratorio Tagliamento\”, la commissione voluta dall\’assessore regionale all\’Ambiente Elio De Anna che oggi ha ricevuto anche il placet della Giunta regionale. Come illustrato quest'oggi all'Esecutivo, il gruppo di lavoro effettuerà una ricognizione ad ampio spettro delle possibili ipotesi alternative al progetto preliminare approvato a giugno del 2007 che prevedeva la costruzione delle vasche. Inoltre il Laboratorio dovrà individuare le soluzioni compatibili sotto i profili della sicurezza, dei costi e degli aspetti ambientali ma anche maggiormente condivise da tutti gli attori protagonisti che vivono ed operano nel territorio.
Una volta delineata la conferma dell'attuale previsione progettuale o, al contrario, il nuovo intervento da realizzare
per la messa in sicurezza idraulica del Tagliamento, la proposta verrà inoltrata al ministero dell'Ambiente. L'intervento verrà estrapolato dal vigente Accordo di programma quadro, assieme ai relativi fondi già stanziati, destinando le relative risorse ad un nuovo specifico protocollo previa modifica del "Piano stralcio per la sicurezza idraulica del medio e basso corso del Tagliamento". Tutto ciò verrà inserito nell'ambito dei piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più elevato rischio idrogeologico, da realizzare mediante la nomina di un commissario straordinario.
"Il laboratorio – spiega l'assessore De Anna – sarà composto da una decina di persone. Tra questi figurano la Regione (2 componenti), l'Autorità di bacino (1), il Magistrato alle Acque (1), L'Università di Trieste (1) e Udine (1), le Province di Udine e Pordenone (1), i Comuni del medio e basso corso del Tagliamento (3) ed infine le associazioni ambientaliste (3). I componenti potranno presentare studi e progetti già disponibili, nonché ipotesi progettuali nuove, illustrati da elaborati grafici di massima e da una breve relazione contenente almeno le motivazioni delle scelte, i principali aspetti realizzativi, il contesto ambientale di riferimento ed i possibili impatti, il
funzionamento e l'efficacia in termini idraulici nonché il costo presunto.
Al termine dei lavori il Tavolo tecnico dovrà individuare le soluzioni più idonee sotto i profili della sicurezza, dei costi e degli aspetti ambientali e produrre quindi un documento di sintesi in cui siano illustrate le ipotesi progettuali ritenute più idonee con i rispettivi punti di forza e punti di debolezza. Il tutto si dovrà concludere entro quattro mesi dalla data di avvio dell'attività del laboratorio.
"Con questo provvedimento – conclude l'assessore all'Ambiente – viene salvaguardato il principio con il quale la Regione intende mettere in sicurezza, rispettando l'ambiente, l'abitato di Latisana, da altri futuri possibili disastri conseguenti alle piene del Tagliamento. L'Amministrazione regionale non è sorda al richiamo e alle sollecitazioni che vengono dai Comuni e dalle associazioni. Con il Laboratorio intendiamo quindi dare vita ad un progetto condiviso che sia frutto del confronto 'dal basso' e non invece dare corso ad un'opera che sia calata dall'alto".

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