Per il piceno il riconoscimento di area ad elevata crisi industriale

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Il Presidente della Regione Spacca: “Per il territorio si aprono concrete disponibilità di nuovi invetimenti.\” Anche il Piceno è stato riconosciuto, secondo l’indagine dell’Ipi (Istituto promozione industriale del ministero dello Sviluppo economico) come area ad elevata crisi per la regione Marche e dunque ricompresa tra quelle per le quali si potranno applicare le agevolazioni previste dalla legge 15 maggio 1989 n. 181 che prevedono misure di sostegno e di reindustrializzazione per i territori in difficoltà. Le aree di Ascoli e San Benedetto si aggiungono quindi a quelle di Fabriano e Jesi (di cui all\’accordo di programma firmato il 19 marzo). L'elenco dei Comuni ricompresi nelle aree e nei distretti in situazione di grave crisi dovrà essere adesso approvato dal ministero dello Sviluppo economico e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Tra i benefici della 181 di cui ora potrà godere anche il Piceno, figurano tra l’altro la promozione di nuove iniziative industriali, la rivitalizzazione del sistema imprenditoriale locale e la creazione di occupazione stabile, la riconversione e riqualificazione di aree industriali dismesse. “L’inserimento di Ascoli e San Benedetto nell’elenco delle aree ad elevata crisi – commenta il presidente della Regione, Gian Mario Spacca – era una notizia che attendevamo da tempo. Ora si aprono infatti nel Piceno, territorio che ha risentito forse più di altri della congiuntura economica internazionale, nuove possibilità per un’effettiva attrazione di investimenti nell’area”.

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