Manovra economica nazionale: il presidente Spacca scrive ai parlamentari marchigiani. “Impegno corale per una maggiore equità”

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Un coinvolgimento trasversale e bipartisan, una mobilitazione generale di tutti i livelli istituzionali contro il peso insostenibile che la manovra economica nazionale scarica sulle Regioni e sugli enti locali. Con questo scopo il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, ha inviato una lettera a tutti i parlamentari marchigiani, per sollecitare il loro contributo nell’ambito dei lavori parlamentari affinché la manovra economica sia rimodulata nel segno di una più equa distribuzione dei sacrifici tra i diversi livelli istituzionali. Ai deputati e senatori marchigiani Spacca ha inviato, inoltre, il testo della risoluzione adottata ieri all’unanimità dal Consiglio regionale, con voto bibartisan, con cui si condivide il documento sulla manovra economica nazionale approvato dalla Conferenza delle Regioni.
Ecco il testo della lettera.
“Con la speranza di fare cosa gradita, invio in allegato la risoluzione approvate ieri all’unanimità dal Consiglio Regionale delle Marche con cui si condivide la posizione assunta dalla Conferenza delle Regioni, sempre all’unanimità, rispetto alla manovra economica nazionale.
E’ profonda e condivisa in modo bipartisan, infatti, la preoccupazione circa gli effetti insostenibili di questa manovra finanziaria, ora all’esame del Parlamento, che pone a carico del sistema delle Regioni e degli Enti locali oltre il 50% del suo peso: si intacca così il principio costituzionale di corrispondenza tra funzioni conferite e risorse necessarie per il loro svolgimento, azzerando di fatto il federalismo.
Tale situazione è ancor più iniqua se si pensa che nell’ultimo triennio i ministeri e l’amministrazione centrale dello Stato hanno incrementato la spesa pubblica di +10,87%, mentre le Regioni, sempre nello stesso periodo, l’hanno ridotta di -6,21%.
Solo nelle Marche le simulazioni indicano un taglio medio ai trasferimenti statali spettanti nel prossimo triennio di -67%, con una perdita potenziale di -400 milioni di euro di risorse: solo per fare alcuni esempi, tali tagli comporteranno l’annullamento quasi completo dei fondi trasferiti per il sociale, la famiglia, la non-autosufficienza, i trasporti e le infrastrutture, le attività produttive, la cultura.
Sono a chiederLe, dunque, il Suo fattivo contributo nei lavori parlamentari affinché, pur rispettando gli impegni europei sui saldi, la manovra possa essere rimodulata al suo interno, con una diversa e più equa ripartizione dei sacrifici necessari, soprattutto tra i diversi livelli istituzionali, premiando anche i comportamenti maggiormente virtuosi.
Un taglio “lineare” di questa dimensione, altrimenti, inciderà drammaticamente su investimenti e servizi che Regione ed Enti locali potranno destinare a cittadini, famiglie e piccole imprese, per il welfare, lo sviluppo e il territorio, con immediate conseguenze recessive anche su lavoro ed economia.
L’auspicio è che Governo e Parlamento, in modo condiviso da tutti gli schieramenti, possano introdurre le correzioni auspicate per ragioni di equità, sostenibilità e reale coerenza con un disegno autenticamente federalista”.

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