Economia: Agenzia balcani, priorità per FVG e Governo

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Udine – L\’Agenzia per i Balcani, con la quale si punta a valorizzare le competenze del segretariato INCE di Trieste, di Finest e Informest, rappresenta una priorità per la Regione e un \”investimento di sistema\” per il Paese, uno strumento essenziale per sostenere l\’azione dell\’Italia, e delle sue imprese, in un\’area considerata strategica. Sul progetto dell'Agenzia per i Balcani c'è piena sintonia tra il Friuli Venezia Giulia e il Governo nazionale. È quanto emerso ieri a Udine, nella sede di Confindustria, in occasione della tavola rotonda sul tema "Internazionalizzazione dell'impresa: quale sostegno, quale futuro", le cui conclusioni sono state tratte dal ministro degli Affari esteri Franco Frattini e dal presidente della Regione Renzo Tondo, che era accompagnato dall'assessore Federica Seganti.
Su Finest e Informest la Regione è riuscita con successo a mettere in campo un'azione di contrasto e di difesa, ha ricordato il presidente Tondo, per evitare la prospettiva della chiusura, grazie anche al lavoro dei parlamentari regionali Roberto Antonione e Isidoro Gottardo, anch'essi presenti oggi a Udine in Confindustria. Questo però non basta. Adesso bisogna passare, secondo Tondo, alla fase dei progetti.
Su questo Regione e Governo sono sulla stessa lunghezza d'onda, come ha confermato nel suo intervento il ministro Frattini, che ha molto insistito – per quanto riguarda il tema dell'internazionalizzazione – sulla necessità di guardare avanti, di impostare strategie e visioni a largo respiro e a lungo termine.
E una di queste strategie è proprio il rafforzamento della presenza nei Balcani, un'area nella quale già oggi l'Italia è il primo attore tra i Paesi europei. Valorizzare le competenze di Finest e Informest, facendo sistema con il segretario dell'INCE, può perciò rappresentare un "modello" per dare ulteriore dinamismo all'azione italiana nei Balcani.
Ma Frattini ha anche sottolineato il ruolo centrale del Friuli Venezia Giulia al servizio dell'Italia, non più e non solo
"regione-ponte" ma "regione perno di una evoluzione dinamica" del Paese su aspetti cruciali come l'energia e le infrastrutture.
In questo senso il progetto dell'Euroregione, secondo il ministro, va ben al di là di un pur importante rafforzamento
della cooperazione transfrontaliera, per favorire "una proiezione dell'intero Paese non solo verso l'Est ma anche verso il Centro dell'Europa".
Il presidente Tondo, nel suo intervento, ha rivendicato il ruolo dell'Amministrazione regionale nella crisi, sottolineando come l'azione politica si sia prima di tutto indirizzata verso "chi è in maggiore difficoltà": quindi ammortizzatori sociali, strumenti per favorire l'accesso delle imprese al credito, riduzione del debito regionale.
Ora secondo il presidente è venuto il momento di guardare avanti, di sostenere i primi segnali della ripresa, puntando sulle infrastrutture (terza corsia della A4, piattaforma logistica, energia attraverso la collaborazione dell'Italia al raddoppio della centrale slovena di Krsko, portualità dell'Alto Adriatico) e sulla riforma della burocrazia, per renderla meno costosa e più efficiente.
Sul tema dell'internazionalizzazione, Tondo ha rilevato la necessità, accanto al progetto dell'Agenzia per i Balcani, di "fare sistema" fra tutti gli attori che si occupano di favorire i rapporti delle imprese con l'estero, a cominciare dalle Camere di commercio e degli Enti fiera.

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