La città di Udine intende rilanciare la propria vocazione emporiale facendo del centro cittadino un \”centro commerciale naturale\” in grado di contrastare i centri commerciali sorti nella periferia. Per fare ciò ha ipotizzato la creazione di un\’Agenzia in grado di guidare il processo. Oggi, del progetto si è parlato nella ex chiesa di San Francesco a Udine, nel convegno \”Da vocazione storica a sfida per lo sviluppo sostenibile della città\”, al quale, assieme ad esperti del settore e amministratori locali, è intervenuto anche il presidente della Regione, Renzo Tondo, che ha partecipato alla tavola rotonda assieme al sindaco Furio Honsell ed ai presidenti della Provincia, Piero Fontanini, della Camera di Commercio, Giovanni Da Pozzo, e della Fondazione Crup, Lionello D\’Agostini.Per Tondo il tema \”della vivibilità dei e nei centri storici è generale: bene quindi ha fatto il Comune di Udine a proporre questo convegno dal quale possono venire indicazioni utili anche ad altri. L\’attrattività del centro dipende dalla ricerca di relazioni umane prima ancora che commerciali. Quindi, il lato emporiale è valido se legato al dato sociale e relazionale\”. Secondo il presidente, per giungere a un rilancio dei centri cittadini vanno rimesse in circolo le volumetrie: se il privato fa la sua parte, anche il pubblico deve poter intervenire, magari con un progetto di sviluppo per le aree e le strutture dismesse. Vanno poi realizzate iniziative di richiamo: l\’esempio viene da Bianco e Nero che la Regione ha voluto realizzare a Udine proprio per rilanciare la città. \”Tutte queste iniziative, sia immobiliari che di richiamo turistico-culturale-sociale, possono trovare un momento di sintesi – ha sostenuto Tondo – nell\’Agenzia, purché essa sia e rimanga una struttura snella. Circa poi i centri commerciali esterni, la Regione è attenta a non allargarli ulteriormente, mentre è in corso il dibattito sulle aperture domenicali, rispetto al quale vi sono posizioni differenziate e attese legittime di tutte le parti\”. Infine, un richiamo all\’unità della regione: \”La storia e la peculiarità friulana è una ricchezza, un valore aggiunto: essa va mantenuta e tutelata, ma va giocata in una visione generale del Friuli Venezia Giulia. Questa idea dei centri storici da Udine può espandersi ad altri contesti\”. E \”se oggi appare prematuro giungere a delle conclusioni, va sicuramente valorizzato – ha concluso il presidente – il percorso di sinergie per dare alla società in generale la visione di un progetto globale per il futuro\”.
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