LL.PP.:Riccardi, da sviluppare paternariati pubblico-privati

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I diversi strumenti del cosiddetto PPP-Partenariato pubblico privato, cioè di quelle forme di cooperazione tra settore pubblico e sistema privato per la realizzazione e la successiva gestione di opere pubbliche, \”ai quali la Regione guarda con interesse seppure con l\’esigenza di una loro chiara regolamentazione\”, ha indicato l\’assessore regionale ai Lavori pubblici e alla Pianificazione territoriale Riccardo Riccardi, sono stati il fulcro del dibattito \”PPP, Un\’opportunità per il territorio\”, promosso dal Gruppo giovani dell\’Ance e dall\’Unione industriali della Destra Tagliamento e svoltosi negli scorsi giorni a Pordenone. Una tavola rotonda alla quale sono intervenuti, accanto all'assessore Riccardi, il direttore della Cassa di risparmio FVG Maurizio Marson, il direttore generale di Sinloc-Sistema iniziative locali (Gruppo Intesa San Paolo) Antonio Rigon, il vicepresidente di Itas Assicurazioni Giovanni Di Benedetto e  Filippo Delle Piane, vicepresidente nazionale Giovani imprenditori edili. In un progetto di PPP infatti, come è stato sottolineato nel corso della tavola rotonda, una pubblica amministrazione affida all'operatore privato l'attuazione di un progetto per la costruzione di un'opera pubblica o di pubblica utilità e per la gestione del relativo servizio. Nel Pordenonese, ad esempio, si parla di forme di partenariato pubblico privato per la Sequals-Gemona (utilizzo della finanzia di progetto) o per il nuovo carcere (con la formula del "leasing in costruendo", in cui l'ente pubblico sposta l'onere della realizzazione dell'opera sull'intermediario finanziario), mentre in Friuli Venezia Giulia altri programmi che potrebbero vedere la cooperazione pubblico-privata sono quelli del progetto di sviluppo turistico della parte italiana del Pramollo ed il progetto Unicredit Logistics per una nuova piattaforma portuale Monfalcone/Trieste, ha ricordato Riccardi.
Nel suo intervento l'assessore regionale ha comunque evidenziato che gli strumenti di PPP debbono vedere un equilibrato bilanciamento tra pubblico e privato, "stando attenti a ben valutare gli interessi in gioco: un campo interessante per avviare nuove proposte di PPP potrebbe essere l''housing sociale' – ha affermato – conciliando comunque sempre l'interesse pubblico con la giusta remunerazione del capitale privato investito".
In un contesto che peraltro vede ancora una certa farraginosità nelle tecniche legislative che regolano ad esempio il leasing immobiliare (servono "griglie" che tengano conto di quanto normato dalla Ue), in Friuli Venezia Giulia il nodo critico appare quello di una mancanza di competenza in questo settore della pubblica amministrazione. "Oggi, a livello regionale, di fatto non esistono capacità e competenze specifiche per esaminare proposte d'intervento del capitale privato – ha chiarito Riccardi – e la Regione deve farsi carico di questo problema, deve organizzarsi istituendo una struttura dedicata a tali compiti" – è quanto ha fatto il Comune di Trieste, che ha creato un'"unità" di questo tipo (ha ricordato l'avv.Gianni Zgagliardich – che faccia da "consulente anche alle piccole autonomie locali della nostra regione". Occorre però, ha richiamato l'assessore, che l'impresa, purtroppo troppo spesso di limitate dimensioni, compia anch'essa un salto di qualità, "proponendosi al pubblico non solo attraverso le sue capacità lavorative ma anche tramite nuove competenze finanziarie e gestionali, indispensabili per queste sinergie pubblico-private". Altri interventi sono stati svolti dal presidente della Provincia Alessandro Ciriani, dal sindaco Sergio Bolzonello, dai presidenti di Ance e del Gruppo Giovani Ance di Pordenone, Valerio Pontarollo ed Andrea Frison.

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