Individuate le aree forestali ad alto valore naturale

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Nell’ambito del Quadro comune di monitoraggio e valutazione dello sviluppo rurale 2007 – 2013, la Giunta regionale, su proposta del vice presidente e assessore all’Agricoltura e Forestazione Paolo Petrini, ha individuato le aree forestali ad altro valore naturale delle Marche. “La delimitazione delle foreste naturalisticamente rilevanti – osserva Petrini – è avvenuta a seguito di un processo condiviso tra tutti i soggetti istituzionali e livelli di governo a vario titolo coinvolti nella gestione forestale. Dal Ministero per le Politiche agricole e forestali a quello per l’Ambiente, dagli enti locali alle Regioni, passando per gli enti statali di ricerca forestale. L’esito di questo lavoro congiunto ha prodotto le linee guida della Rete rurale nazionale, che consentono di verificare come nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 venga rispettato l’obbligo di preservare i sistemi agricoli e forestali ad alto valore naturale. Nelle Marche l’elaborazione delle linee guida ministeriali ha portato all’individuazione di 63.456 ettari di aree ad alto valore, di cui 56.721 ettari di boschi e 6.735 ettari di arbusteti”.
Le aree forestali ad alto valore naturale non comportano ulteriori vincoli paesaggistici o ambientali, né interferiscono con il sistema comunitario delle aree di protezione.

Proseguono dunque le iniziative della Giunta regionale per attuare una gestione sostenibile dei boschi e del comparto forestale, anche per garantire lo sviluppo del comparto stesso e prospettive occupazionali. “I boschi – conclude Petrini – rivestono importanti funzioni: da quella di protezione idrogeologica, a quella sanitaria mediante la depurazione di acqua e aria, da quella turistico ricreativa a quella naturalistica e scientifica. Per questo la Regione Marche ha adottato una legge organica di disciplina e uno specifico piano settoriale. Uno strumento, quest’ultimo, coerente con gli indirizzi internazionali, comunitari e nazionali di settore, che vuole porre la selvicoltura e la gestione forestale attiva sostenibile quale concreto fattore di sviluppo socio-economico, finalizzato alla conservazione della biodiversità dei boschi appenninici e anche di quelli collinari e costieri”.

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