Sono una settantina le cartelle e i dossier condivisi tra via Gramsci e Palazzo Raffaello ma le priorità, dopo il vertice tra le giunte di Provincia e Regione, vengono scandite dal presidente Matteo Ricci e dal governatore Gian Mario Spacca. Interventi che individuano una sintonia di intenti nell’ incastro delle programmazioni di lungo periodo (Provincia 2020 e Marche 2020), combinate alla conferma dell’impegno sui nodi «cruciali» per il territorio regionale e provinciale. Premessa: «Le strategie delle due amministrazioni – spiega Ricci – concordano nella resistenza alla crisi. Mentre viviamo l’ondata di antifederalismo, che taglia agli enti locali risorse e autonomia di spesa, i nostri approcci concordano su salvaguardia della coesione sociale, sostegno all’occupazione e innovazione su turismo e green economy». C’è la convergenza sui danni causati dall’alluvione: «Vogliamo portare l’indignazione del territorio regionale a Roma – aggiunge il presidente della Provincia –. E ci sarà una manifestazione ad hoc, un “Marche Day” dove faremo sentire la nostra voce. Il Governo ha sostenuto i territori nelle nostre stesse condizioni, ha aiutato il Veneto, ma ha ignorato le nostre richieste. Anzi, con il milleproroghe ci sentiamo addirittura beffati. E’ un’ingiustizia che va sottolineata». Al suo fianco, Spacca conferma: «Ci rifiutiamo di intervenire per aumentare Irpef, Irap e accise sulla benzina, come ci è stato indicato. Se la situazione rimane questa, valutiamo l’impugnativa del decreto alla Corte costituzionale e il ricorso al Tar del Lazio». E ancora: «La vicenda – continua Ricci – ci spinge a premere sull’acceleratore per ciò che concerne l’organizzazione del Centro Italia. E’ necessario e urgente, oltre che per tenere unito il Paese, anche per avere peso sul fronte del federalismo e sulla partita infrastrutturale».
Dove la priorità resta la Fano-Grosseto: «Proseguiamo l’impegno per il completamento dell’opera – incalza Ricci -, sia con il project financing e il coinvolgimento del privato, sia con il discorso per stralci funzionali: puntiamo a rimettere subito in moto almeno un lotto, Santo Stefano di Gaifa-Bretella di Urbino». Anche perché, annuncia il governatore, «il discorso sta dentro alla volontà della Regione di candidare Urbino capitale europea della cultura nel 2019. Per cui ci vuole la funzionalità della bretella, indispensabile per valorizzare il nostro principale asset culturale. Ci vogliono 200 milioni di euro. Domani un nuovo incontro con Autostrade». Il capitolo cultura contempla anche la questione Lisippo: «A giorni – nota Spacca – ci sarà la sentenza definitiva sulla proprietà dell’opera. Se il giudice di Pesaro, designato dalla Cassazione, dirà che la scultura è un bene indisponibile dello Stato, vogliamo gestire le procedure per il ritorno in piena collaborazione con il Getty Museum, per evitare infiniti contenziosi. E il museo di Los Angeles potrebbe anche ospitare mostre con le nostre opere ed essere, nel contesto di scambi culturali, una vetrina importante per il territorio regionale».
Atteso il passaggio sulla sanità: «Il nuovo ospedale – evidenzia Ricci – è una naturale conseguenza della nascita della azienda Marche Nord. Si tratta di risolvere il problema della mobilità passiva e della mancanza di strutture adeguate. Entro 20 giorni avremo l’individuazione dell’aerea, dopo i risultati dello studio su viabilità, urbanistica e impatto ambientale. Per ciò che riguarda la viabilità, la collocazione migliore è ovviamente tra le due arterie principali, autostrada e statale Adriatica. E’ un ragionamento logico, perché solo una via di accesso non basta e all’interno di questo spazio sono necessarie minori opere accessorie. Sia Fosso Sejore, che in questo momento riscuote i consensi maggiori per la sua posizione baricentrica, sia Muraglia sono dentro questo discorso. Ma lo studio non si esaurisce qui, è molto più complesso e valutiamo con attenzione tutte le ipotesi». Spacca: «Il disegno su Marche Nord si inquadra nella riorganizzazione della sanità regionale, incentrato su specializzazione e presidio territoriale per malati cronici e acuti. E’ un disegno organico e strutturale». E l’assessore Almerino Mezzolani chiarisce sulle risorse: «Nel terzo stralcio dell’accordo di programma il finanziamento previsto dal Governo è stato congelato. Lo sblocchiamo solo se abbiamo l’individuazione del terreno, altrimenti non avremo forza al tavolo ministeriale. E su questo stiamo lavorando».
Matteo Ricci auspica una nuova legge urbanistica regionale, anche in ottica Ptc, coerente con i 3 paradigmi: «Costruire nel costruito, programmare per bacini omogenei e “costruire meglio, per la nuova rete energetica del territorio». E riceve l’attestazione di Spacca, che sceglie di aprire in via Gramsci gli incontri con le giunte provinciali, «perchè è stimolante dialogare con un territorio che si distingue per innovazione politica e amministrativa». Sull’ingresso della Provincia nell’aeroporto riminese con una quota simbolica, il governatore conclude: «E’ stato fatto per valorizzare l’economia regionale». Da segnalare, infine, la richiesta di Ricci in mattinata alla Regione: «Serve un no definitivo sulla centrale di Schieppe, anche per andare avanti sul piano energetico e sulle rinnovabili». E Spacca ha concordato.