Nasce ‘Fiere delle Marche’, nuovo sistema fieristico regionale privatizzato

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Si chiama \”Fiere delle Marche spa\” il nuovo sistema fieristico regionale diffuso. Confermati i tre principali appuntamenti regionali, ma sono in fase di studio progetti per fiere legate alle produzioni dei distretti marchigiani. Non erano mancate, nei mesi scorsi, le polemiche sul destino della Fiera di Ancona sul riordino del sistema fieristico regionale. Riorganizzazione che ora diventa una realtà di fatto con la nascita di “Fiere delle Marche spa”, un sistema diffuso (ma soggetto economico unico) che punterà a valorizzare le produzioni del territorio. Dando così il via, secondo il governatore delle Marche Gian Mario Spacca, ad una “nuova filosofia”. “La Regione non deve farsi imprenditrice, ma sostenere la creatività degli imprenditori del territorio”. Ecco perché, prosegue Spacca, “il legame tra distretti e produzioni viene valorizzato con questo nuovo sistema fieristico. Non più legato ai padiglioni, ma ai bisogni delle comunità produttive ed al marketing rivolto ai mercati esteri ed interni”.

La vera novità è però la privatizzazione del sistema fieristico regionale, costituito con un capitale sociale di partenza di 1 milione di euro e utilizzando come “veicolo” la Fiera di Pesaro, che è al momento socio di maggioranza con 450mila euro, mentre il socio privato è al momento presente con il 40% delle quote. La privatizzazione, secondo Spacca, “rientra in una logica di semplificazione che porterà la Regione ad avere un ruolo di sostegno e monitoraggio”. Il partner privato sarà la Alfad di Mario Formica, marchigiano (è nato a Piobbico) ma da anni operante a livello nazionale ed internazionale, occupandosi di servizi fieristici integrati ed allestimenti.

“Sarà una privatizzazione vera – sostiene Formica – perché dal 2013 potremo diventare socio di maggioranza di Fiere delle Marche con il 51% di capitale sociale, mentre per il 2014 potremmo arrivare al 70%”. L’inizio delle attività del sistema fieristico diffuso delle Marche è previsto nel 2012, e verranno mantenute le tre principali esposizioni (Salone del Mobile a Pesaro, Fiera della Pesca ad Ancona e Fiera Filiera della Calzatura a Civitanova). Ma sono in fase di studio progetti legati alle vocazioni industriali dei distretti del territorio. Edilizia, energie rinnovabili, ceramiche artistiche, argenteria, pelletteria, nautica. “Non si tratterà di scimmiottare le proposte di Roma o Milano – dice ancora Formica – Piuttosto, la nuova fiera diffusa dovrà dare risposte al territorio, e per questo auspico la partecipazione delle cinque Camere di Commercio delle Marche, in un’ottica di collaborazione reciproca”.
Ma non solo. “Valuteremo la possibilità di collaborare con eventi fieristici internazionali come il Bit o il Vinitaly – dice Alberto Drudi, presidente della Camera di Commercio di Pesaro e di Fiere delle Marche Spa – Dovremo lavorare per far sì che il Quartiere Fieristico di Pesaro possa servire tutte le Marche, alla stregua dell’Aeroporto di Falconara, dell’Interporto di Jesi e del porto di Ancona”.
Fiere delle Marche spa sarà quindi un trampolino per le imprese marchigiane che vogliono conquistare i mercati internazionali. Ad oggi, infatti, soltanto il 21% delle aziende della Regione sarebbero attive sui mercati esteri. “Non ce lo possiamo più permettere”, commenta il presidente Spacca. “Entro i prossimi quattro anni dovremo almeno raddoppiare il numero delle nostre imprese capaci di intercettare i mercati internazionali”

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