Finanze: Tondo, difesa “dinamica” dell’autonomia speciale

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Organizzazioni sindacali e associazioni di categoria condividono la linea indicata dal presidente della Regione Renzo Tondo sulla manovra varata lo scorso 13 agosto dal Governo nazionale: difesa della specialità del Friuli Venezia Giulia, non come semplice arroccamento sull\’esistente ma come capacità di garantire autonomamente e responsabilmente il rigore nei conti pubblici e di promuovere in modo dinamico il cambiamento su temi cruciali quali la riduzione dei costi della politica e lo snellimento della macchina burocratica.
È stato lo stesso presidente Tondo, al termine dell'incontro promosso oggi a Trieste con i rappresentanti delle parti sociali, a registrare una sostanziale unità d'intenti attorno alla sua proposta di emendamento al decreto legge 138 del Governo, confermando l'intenzione – nel caso non venisse accolto – di ricorrere alla Corte costituzionale, come è già avvenuto con il decreto di luglio sui ticket sanitari. L'incontro odierno ha fatto seguito alla riunione di Udine di lunedì scorso con i parlamentari eletti in Friuli Venezia Giulia e con i capigruppo in Consiglio regionale, nel corso della quale, al di là delle diverse valutazioni sulla manovra del Governo, è emersa – come ha rilevato il presidente – la volontà di fare squadra nella difesa della specialità e dell'autonomia regionale sostenendo l'emendamento unitario alla Camera e al Senato.
L'autonomia rappresenta, come ha ribadito Tondo, "un valore in sé" da considerare però non "un privilegio ma una responsabilità": il Friuli Venezia Giulia ha in questo senso le carte in regola, perché ha saputo fare sempre buon uso della sua specialità nel corso di tutta la sua storia, a cominciare dalla capacità di gestire in proprio e in modo efficace la Sanità. Il Friuli Venezia Giulia, ha osservato ancora una volta il presidente, è una Regione virtuosa anche sul fronte dei conti pubblici: il debito è stato drasticamente ridotto in pochi anni di 600 milioni di euro e sono state già prese considerevoli misure di contenimento della spesa, a partire dalla diminuzione del numero dei dirigenti e dei loro emolumenti del 10 per cento. Anche questo è un contributo concreto al risanamento della finanza nazionale.
Come ha ricordato l'assessore regionale alle Finanze e alla Programmazione Sandra Savino, che ha affiancato il presidente nell'incontro con le parti sociali, la Regione ha sottoscritto un accordo con il Governo ancora nell'ottobre scorso con il quale, a fronte delle compartecipazioni sulle pensioni INPS, si è impegnata a versare un contributo di 370 milioni all'anno per l'attuazione del federalismo. Fra l'altro le compartecipazioni sulle pensioni sono già cresciute da 486 a 530 milioni di euro, con un beneficio per le casse della Regione. Tondo ha confermato la volontà di presentare in settembre, alla ripresa dell'attività del Consiglio regionale, una sua proposta sulla riduzione dei costi della politica, rivendicando nello stesso tempo una coerenza nelle politiche di razionalizzazione della macchina burocratica. Nel corso dei suoi due mandati alla guida della Regione, ha infatti promosso l'abolizione di vari Enti: IRFoP, Segreteria generale del terremoto, Ente sviluppo artigianato, Ente regionale migranti, Difensore civico, Tutore dei minori e infine Comunità montane.

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