Boom di imprese cinesi. In otto anni +20%

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Boom del venti per cento in più in otto anni: è quello fatto segnare dalla presenza imprenditoriale cinese in regione: dal 2002 al 2010, sono cresciuti infatti del 19,4%. Crescono, e non sentono la crisi: alla fine dello scorso anno, in tutta Italia hanno superato la soglia delle 54.000 unità. Rispetto al 2009, la crescita è stata dell\’8,5%, mentre le imprese italiane, sempre in questo ultimo anno di dura crisi economica, sono diminuite dello 0,4%. In otto anni, a livello nazionale la loro presenza è cresciuta del 150,7%. La fotografia dell\’imprenditoria cinese presente in Italia è quella scattata dall\’Ufficio Studi della Cgia di Mestre. «Pur riconoscendo che gli imprenditori cinesi hanno alle spalle una storia millenaria di successo, in particolar modo nel commercio e nella lavorazione dei prodotti tessili – dichiara il segretario Giuseppe Bortolussi – la loro forte concentrazione in alcune aree del Paese sta creando non pochi problemi. Spesso queste attività si sviluppano eludendo gli obblighi fiscali e contributivi, le norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e senza nessun rispetto dei più elementari diritti dei lavoratori occupati in queste realtà aziendali. Questa forma di "dumping" economico ha messo fuori mercato intere filiere produttive e commerciali di casa nostra. Tuttavia è giusto sottolineare che anche gli imprenditori italiani non sono immuni da responsabilità. In molte circostanze, coloro che forniscono il lavoro a questi laboratori cinesi sono committenti italiani che fanno produrre parti delle loro lavorazioni con costi molto contenuti. Se queste imprese committenti si rivolgessero a dei subfornitori italiani, questa forte riduzione dei costi di produzione non sarebbe possibile». Il maggior numero di imprenditori cinesi si trova in Lombardia (10.998), Toscana (10.503) e Veneto (6.343). Dal 2002 al 2010, gli imprenditori cinesi presenti in Italia sono aumentati del 150,7%: con punte del 427,7 % in Molise, del 433,3 % in Basilicata e del 422,4 % in Calabria.

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