Bilancio e servizi sociali: scelte strategiche per il 2012

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Importanti novità nel settore dei Servizi sociali con la recente approvazione del Piano socio sanitario e le scelte di Bilancio adottate dalla Giunta per il 2012. Per quanto riguarda il Piano viene prevista una profonda riorganizzazione degli ambiti territoriali e sociali che dovranno coincidere nel tempo con i nuovi tredici distretti corrispondenti alle vecchie zone Asur. “Questo processo però – spiega l’assessore regionale ai Servizi sociali, Luca Marconi – non sarà né coercitivo né imperativo ma il frutto di una attenta condivisione con gli enti locali volta a verificare la migliore organizzazione per l’erogazione di servizi condivisi e forniti in forma unitaria nei vari territori. L’obiettivo è semplice: riuscire con le risorse a disposizione, che non potranno più crescere, a dare servizi al maggior numero di persone evitando soprattutto duplicazioni e diseguaglianze”. Altra previsione è la realizzazione di un nuovo Testo Unico dei Servizi Sociali “grazie al quale – continua Marconi – ripensare il welfare per evitare azioni di smantellamento selvaggio e di aggressione purtroppo già in atto e per assicurare così la necessaria solidarietà ai più deboli in un contesto civile di garanzia e tutela dei diritti fondamentali”. Particolare attenzione è rivolta alla famiglia.

“Questa – afferma l’assessore – in quanto soggetto beneficiario centrale del welfare, viene presa in considerazione anche come soggetto attivo e sussidiario nell’assistenza dei minori, degli anziani e dei disabili. Quindi la famiglia insieme al Terzo Settore, attraverso il cosiddetto privato sociale, viene individuata come il fulcro della domiciliarità dei servizi secondo l’ovvia considerazione che chiunque, finché può, preferisce essere assistito e curato in casa piuttosto che in una struttura. Ciò non significa che la famiglia deve essere lasciata sola in quest’opera ma vuol dire che va continuamente seguita attraverso la presa in carico dei suoi soggetti più deboli e una organizzazione fondata sull’integrazione dei servizi socio-sanitari (ospedali, ambulatori, assistenza domiciliare integrata)”. Ulteriore elemento di novità è rappresentato dalla volontà di rivedere l’ISEE unitamente a quanto è stato annunciato dal Governo e d’accordo con le altre Regioni.

“Prendere in maggiore considerazione il patrimonio e il carico dei figli – sostiene Marconi – sarà elemento di equità e giustizia sociale ma anche la direttiva per perseguire l’obiettivo di un reddito minimo vitale che dovrà essere garantito alla famiglia sia attraverso la leva fiscale (più detrazioni) sia attraverso i normali canali di contribuzione e di assistenza (ad esempio assegni familiari o verifica dei benefici già erogati)”. Relativamente al Bilancio per i Servizi sociali si evidenzia in maniera chiara il grande impegno della Regione Marche a favore di questi e per i quali si conservano tutti gli stanziamenti previsti per il 2011 ed in alcuni casi, disabilità e non autosufficienza, addirittura un aumento di spesa per un totale di circa 113 milioni, ai quali vanno aggiunti altri 180 milioni circa che i Comuni impegnano in compartecipazione sugli interventi regionali o in proprio, per loro specifiche iniziative. Va poi evidenziato che, a fronte di un intervento statale che sarà impegnato nel 2012 e che non raggiunge i 9 milioni di euro sul totale dei 113 milioni del bilancio sociale regionale, la gran parte di esso è frutto di accantonamenti e residui, cioè prudenziali risparmi operati dall’assessorato ai Servizi Sociali.

“Altra considerazione – precisa ancora Marconi – riguarda la notevole cifra che viene impegnata con i fondi della sanità per l’integrazione socio-sanitaria a favore di anziani, disabili e dipendenze, per un importo pari a quasi 59 milioni. Infine, ultimo qualificante punto riguarda il modo attraverso il quale i fondi regionali vengono distribuiti: solo 7 milioni in forma diretta per progetti e contributi da parte dell’ente Regione; 61 milioni trasferiti ai Comuni a beneficio di famiglie, disabili, anziani e strutture erogatrici di servizi; 44 milioni alle residenze protette per non autosufficienti finalizzate all’abbattimento delle rette a carico degli assistiti e delle loro famiglie”.

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