ANALISI E PROSPETTIVE FUTURE DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI IN ITALIA E NELLE MARCHE”

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Dati e sintesi del convegno
Il convegno organizzato questa mattina al Teatro delle Muse da Anconambiente e Federambiente ha fornito un quadro di riferimento su base normativa e di politica locale con cui i Comuni dovranno necessariamente confrontarsi alla luce delle recenti riforme di liberalizzazione che impongono una prima scadenza per la fine del 2011.

Le Marche producono in media 800.000 tonnellate di rifiuti annui (di cui almeno 250.000 tonnellate di frazione indifferenziata), con una percentuale media di raccolta differenziata elevata pari al 50% nel 2011, con Ancona in testa alle province grazie al superamento del 60% richiesto entro fine dicembre scorso (facendo risparmiare al Comune circa € 260.000) ed una presenza sull’intero territorio regionale di 7 società pubbliche oltre ai privati impegnati nel servizio di gestione dei rifiuti.

“Anconambiente ha organizzato questo convegno perché sono ancora troppo poche le occasioni di confronto istituzionali davanti ad una scadenza così vicina che inevitabilmente andrà a cambiare l’attuale fisionomia dei servizi pubblici locali”, ha commentato il Presidente Giorgio Marchetti. “Gli interventi di oggi hanno dimostrato che non esistono più scusanti per ritardare il dialogo sul territorio: il quadro normativo è ormai fissato e occorre adesso un raccordo deciso tra Regione, Comuni ed aziende per non disperdere il valore di patrimonio pubblico del servizio. La Regione non può demandare ai Comuni le decisioni da prendere entro il 31 dicembre prossimo. Quanto alle aziende, esse hanno finora sopperito alla mancanza di decisioni istituzionali solo grazie alla innata vocazione gestionale dei problemi ma non sono i soggetti titolari di questo percorso”.

Daniele Fortini, Presidente nazionale di Federambiente, non si è sottratto dal cogliere sfumature importanti nel parlare di liberalizzazione del servizio: “La liberalizzazione deve essere una leva serie per le politiche industriali ed ambientali nel nostro Paese, tenendo sempre alta la guardia sulla trasparenza e sull’economicità. Troppo spesso abbiamo riscontrato che l’idea del miglior servizio al minor costo rischia di offrire il fianco a situazioni pericolose: stiano attenti i Comuni a non proporre gare ispirate alla migliore offerta con maggior ribasso perché dietro può anche nascondersi riciclaggio di denaro. Nel 2011 in Campania sono state interdette 27 aziende su 70 perché colluse con la mafia e una di queste era impegnata a gestire il servizio anche sul territorio lombardo”.

Il Green Book 2012 (testo di riferimento sugli aspetti economici della gestione dei rifiuti in Italia) è stato presentato proprio dal Direttore di Utilitatis, Lorenzo Bardelli: “Nel nostro dossier abbiamo preso in considerazione 201 Comuni con una popolazione totale di oltre 22 milioni di abitanti. rilevando 136 partecipazioni pubbliche in 163 società. Le esternalizzazioni dei servizi contribuiranno alla effettiva sostenibilità economica e sociale del comparto rifiuti nella misura in cui rappresenteranno miglioramento di efficienza e qualità della prestazioni”.

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