L’intervallo che conta

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Si è conclusa ad Urbino la rassegna L’intervallo tra le cose. I luoghi della narrazione cinematografica, evento organizzato dall’Associazione culturale onlus La Ginestra, con il contributo dell’Università di Urbino “Carlo Bo” e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo.
Giunta alla seconda edizione, la rassegna è diventata uno degli appuntamenti più interessanti della vita culturale e studentesca della città che, in tre giornate, ha invitato studiosi e professionisti di tutta Italia. La rassegna si è divisa tra la sala del Maniscalco e il circolo ACLI, che hanno ospitato presentazioni di volumi, tavole rotonde e proiezioni cinematografiche.
Lo scrittore Alessandro Agostinelli e i docenti Eusebio Ciccotti (Università di Foggia), Gualtiero De Santi (Uniurb) e Pietro Montani (Università La Sapienza di Roma), si sono confrontati sul tema della realtà fuori campo, moderato dal prof. Roberto M. Danese. Sandro Bernardi (Università di Firenze) invece è intervenuto sul rapporto tra cinema e paesaggio. Le proiezioni sono state la vera chicca della rassegna: il regista Pietro Marcello (vincitore
del Festival di Torino con La bocca del lupo) ha presentato il suo ultimo documentario, Il silenzio di Pelešjan, un omaggio al documentarista Artavazd Ashoti Pelešjan, che ricostruiscela storia personale ed artistica del maestro armeno riutilizzando numerose sequenze tratte dai suoi film. La Bosnia è stata la grande protagonista delle successive serate: Snijeg (Snow) di Aida Begić (premio della critica al Festival di Cannes nel 2009), spaccato sulla vita di un gruppo di donne in un paesino della Bosnia post-bellica e Il tempo di guardare. Il tempo di vedere, documentario personale e sensibile di Andrea Laquidara, ha raccontato un viaggio nella Bosnia di oggi, dando voce a giovani divisi tra l’attrazione dell’estero e la voglia di ricostruire il paese. “La rassegna L’intervallo tra le cose", racconta Giovanna Errede, presidentessa di La Ginestra, "nasce dall’esigenza
reale di creare un momento importante di riflessione su tematiche cinematografiche ad Urbino, dove non ci sono
grandi eventi legati al cinema”. L’associazione conserva un rapporto particolare con la Bosnia a cui è legata la sua
stessa fondazione: nel 2010 ha preso parte ad un progetto della Cooperazione Internazionale a Sarajevo, per la realizzazione di iniziative culturali in terra bosniaca. La partecipazione al progetto ha dato vita a diversi documentari realizzati soprattutto a Srebrenica, come l’ultimo lavoro di Andrea Laquidara, docente del laboratorio di cinema
presso l’Università di Urbino.

The importance of break
Concluded the film show “L ’intervallo tra le cose” I luoghi della narrazione cinematografica held in Urbino. The event has been organized by La Ginestra cultural Association, with the
contribution of Urbino University “ Carlo Bo” and the support of the Culture and Tourism Department. At the second edition, the film show has become one of the most interesting appointments of the
cultural life of the city that, during three days, has involved important studious
and experts coming from all part of Italy. The writer Alessandro Agostinelli and the teacher Eusebio Ciccotti, Gualtiero De Santi and Pietro Montani have talked about the theme of the reality-
over, moderated by the prof. Roberto M. Danese. The projections have been
the real important moment of the film show: the director Pietro Marcello (winning of Turin Festival) has introduced his last documentary, Il silenzio di Pelešjan, a homage to ArtavazdAshoti
Pele šjan, that reconstructs the personal and artistic history of the Armenian man, using many sequences from his films. Bosnia has been the great protagonist of the following evenings: Snijeg (Snow) by Aida Begić (critic prize during Cannes Festival in 2009), a story about the life of a group of women in a small village of Bosnia post-war period. The association has a particular relation with Bosnia to which it’s linked since its foundation in 2010.

www.uniurb.it

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