Adistanza di 12 mesi abbiamo incontrato di nuovo il Presidente del Consorzio Navale Marchigiano, Gianluca Fenucci, che con la sua consueta positività e voglia di fare ci ha illustrato cosa è successo in questo lasso di tempo e di come sia giunto il momento decisivo dei fatti.
Allora, come sono trascorsi questi mesi?
“Direi – afferma Fenucci – che abbiamo fatto un gran lavoro trasformando dall’interno, ovvero a livello di statuto e di regolamento, la governance del Consorzio, avviando recentemente il programma di ampliamento e ricapitalizzazione dello stesso. Capitale che sarà rappresentativo soprattutto delle imprese della filiera di settore, senza dimenticare tutte le imprese legate ai servizi interconnessi, da istituti di credito, ed infine da enti pubblici, istituzioni e associazioni di categoria. L’invito che rivolgo a tutti gli operatori della filiera è quindi quello di aggregarsi al CNM per partecipare attivamente con un’azione attiva e propositiva, che garantisca un futuro stabile al nostro comparto economico”.
Qual è la situazione del settore?
“Al momento c’è un cauto ottimismo, tant’è che si è riaperto anche il tavolo operativo con l’Ente Regionale sul “Distretto del Mare” che aveva visto un periodo di pausa. Ma la cosa più importante è che attori come Fincantieri, il Gruppo Ferretti, la stessa Isa e Wally stanno dando segnali di ripresa, dal punto di vista commerciale e di attenzione al progetto del Distretto ed alle iniziative che stiamo cercando di avviare e mettere in cantiere. È altresì vero che stiamo parlando dell’area anconetana della cantieristica, ma occorre riflettere sul fatto che, se riparte il comparto anconetano, gli effetti si manifesteranno anche nelle aree della Provincia di Pesaro, a Fano in primis, che annovera operatori della filiera di assoluta eccellenza”.
Allora parliamo di progetti…
“Innanzitutto come Confindustria Marche abbiamo messo a punto un’ipotesi progettuale, sulla quale c’è anche la totale adesione della Fincantieri: il Distretto tecnologico del mare delle Marche, ovvero mettere a sistema ed accrescere il know-how del settore attraverso ricerca & sviluppo, innovazione e formazione, per rafforzare e strutturare a livello sistemico il nostro comparto su questi elementi strategici. Tale progetto potrebbe rientrare nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerca promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca, che prevede un’interazione ed un coinvolgimento costante e stabile nel tempo tra imprese, università ed istituzioni. Proprio le istituzioni locali dovranno giocare un ruolo fondamentale per il reperimento dei fondi necessari per la realizzazione del progetto. Infatti, il ministero a breve emetterà un bando per il rifinanziamento dei distretti riconosciuti e per la creazione di nuovi, ma il livello di finanziamento sarà proporzionato a quanto l’ente Regionale deciderà di investire direttamente nel progetto stesso. Per esempio in Liguria, dove è presente un Distretto delle tecnologie marine, la Regione ha investito 28 milioni di euro e il Ministero altri 56”.
E poi…
“E poi c’è Blu Marche 2013 (il nome è ancora provvisorio ndr), cioè la prima fiera dell’economia del mare, o della cosiddetta “blu economy”, delle Marche. Il progetto prevede di realizzare una serie di manifestazioni, nell’arco temporale tra due fine settimana, che si svolgano lungo la costa marchigiana e che riescano ad attirare potenziali operatori interessati alla nautica, alla pesca, al turismo nautico e agli eventi culturali che verranno progettati per l’occasione. Mi spiego meglio. Nell’arco di una settimana si potrebbero svolgere il “Fano Yacht Festival” a Fano, la Fiera della Pesca, il Festival Adriatico Mediterraneo, una manifestazione dedicata ai grandi yacht in Ancona, un evento gastronomico/turistico a Senigallia ed altri eventi nella zona tra San Benedetto e Porto San Giorgio. Il tutto con un programma integrato molto ricco, denso di contenuti che metta in concertazione le varie eccellenze legate al mare. Il tutto senza rischiare di perdere le singole identità, ma valorizzando il “mix delle eccellenze” con una progettualità di livello superiore, a matrice regionale. Si potrebbe così attrarre qualsiasi interlocutore interessato alla filiera, diventando più attraenti attraverso la coesione tra i vari attori, con importanti ricadute economiche sul territorio. In questo, e nel progetto di Confindustria, il Consorzio ha l’obiettivo di svolgere
un ruolo centrale e fortemente attivo nei centri di coordinamento operativo delle singole iniziative”.
Tutti progetti molto interessanti, ma quando vedranno la luce?
“Diciamo che, per tutte le attività di cui abbiamo parlato, la scadenza per l’attivazione deve comunque avvenire entro l’anno in corso. Se entro questa ideale scadenza non si saranno rese concretamente operative queste progettualità allora ritengo che saremo purtroppo costretti a rivalutare la situazione generale, prendendone
necessariamente atto, accettando quella che per il nostro territorio potrebbe rappresentare, per certi aspetti, una opportunità perduta e quindi una “resa”. Quelli presentati sono progetti che potranno avviarsi principalmente sulla base di scelte e determinazioni nette da parte dell’Ente Regionale, che viene quindi chiamato a dover valutare e determinare, attraverso investimenti mirati, l’interesse verso il rilancio ed il riposizionamentodella nostra economia del mare”.
Mi scusi ma non sembra il momento migliore per chiedere soldi alla Regione…
“Anche questo è vero e ne siamo assolutamente consapevoli, ma se pensiamo in termini di federalismo fiscale, direi che un po’ di attenzione il settore che rappresento dovrebbe comunque riceverla. Infatti, nei periodi di crescita a due cifre dello scorso decennio la nautica ha contribuito in modo tangibile a produrre valore e fiscalità. Mi
sembrerebbe quindi sensato che oggi si possa reinvestire parte del gettito procurato cercando
di agganciare i recenti segnali di ripresa. Voglio comunque sottolineare che la Regione sta comunque cercando di fare del suo meglio dal punto di vista istituzionale, vedi anche un importante incontro che si è svolto a Bruxelles con altri cluster nautici al fine di coordinarsi e creare così una sorta di “rete europea delle reti”. Ma possiamo e dobbiamo fare di più e aumentare insieme il livello di concretezza, mettendo al centro delle
valutazioni il fattore tempo”.A questo punto a noi di Adriaeco non resta altro da fare che monitorare gli avvenimenti, augurandoci che il lavoro di Gianluca Fenucci possa portare gli auspicati frutti.
New planning for the blue economy
After 12 months we have met the new the president of the Consorzio Navale Marchigiano, Gianluca Fenucci, with his usual positivity has illustrated us what has happened in this period.
How are passing these months?
“We have worked hard transforming the consortium from the inner, that is from the charter to the regulations, in order to create the space to enterprises, financial institutions and associations of category”.
Which is the situation of the sector?
“At the moment there is an aware optimism, in fact that the regional table about the Sea District has been opened again. But the most important thing is that enterprises like Fincantieri, Ferretti Group, Isa and Wally are going to recover”.
About plans ….
“Firstly as Confindustria Marche we have realized a planning hypothesis, supported also by Fincantieri: the technological Sea District of the Marche region, in order to increase the know-how of the sector through research & development, innovation and training, in order to strengthen our blue economy.
Then ….
“Then there is Blue Marche 2013 that is the first exhibition of sea and blue economy of the Marche. The plan previews to realize a series of manifestations, that will take place along the marche coast, the event will be able to attract probable customers interested at the boating sector, fishing, tourism and culture”.
Very interesting plans, but when they will be realized?
“I think that they will be realized within 12/31/2012. But all the plans introduced will be realized only after the investments made by the Marche