La nautica italiana fa rotta verso l’estero

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L’industria nautica mondiale, colpita duramente dalla crisi economico-finanziaria iniziata nell’autunno 2008, ha dovuto inevitabilmente ricalibrare i propri volumi di produzione e le relative aspettative di crescita, dovendosi confrontare con un mercato globalizzato dove sempre più, potranno trovare spazio soltanto le imprese virtuose, solide e attente all’innovazione.
A seguito delle già importanti perdite del 2009, i dati di fatturato globale del 2010 risultano quasi dimezzati rispetto ai massimi valori storici, raggiunti intorno al 2007/2008, attestandosi su 3,3 miliardi di euro, con un contributo al PIL che rappresenta 2,8 miliardi di euro. Il fattore più emblematico, in questo quadro complesso e mutevole, è espresso dai dati dell’export, la cui quota di fatturato rappresenta ormai oltre due terzi della produzione nazionale di unità da diporto. Questo deriva in larga misura dalla forte spinta all’internazionalizzazione propria delle imprese del comparto, sempre più rivolta ai mercati emergenti, che porta la nautica al quinto posto dell’export tra i settori del Made in Italy. Il fatturato della cantieristica italiana nel corso del 2010 è pari a € 2.006.040.000, di cui € 1.880.150.000 derivanti da produzione nazionale (94%) e € 125.890.000 ascrivibili alle importazioni (6%). La produzione nazionale è stata venduta per il 33% (€ 616.730.000) sul mercato italiano e per il restante 67% (€ 1.263.420.000) è stata destinata ai mercati esteri, con una prevalenza verso i paesi extraeuropei (59%). Per quanto riguarda le importazioni, il fatturato deriva in prevalenza da imbarcazioni provenienti da paesi europei (59%), mentre le importazioni da paesi extra UE contano per il 41% (rispettivamente € 74.090.000 e € 51.800.000). Le unità da diporto importate sono state quasi totalmente collocate sul mercato italiano (€ 113.300.000), e solo per il 10% (€ 12.590.000) sono state nuovamente esportate.
Considerando produzione nazionale ed importazione di unità da diporto congiuntamente, si può notare come la
maggior parte del fatturato (64%) sia destinata all’estero,  per un valore di € 1.276.010.000. La quota di fatturato derivante da imbarcazioni vendute in Italia ammonta invece a
€ 730.030.000, pari al 36% del totale. Il fatturato complessivo del settore refitting, riparazione e rimessaggio ammonta, per l’anno 2010, a € 172.480.000, in calo del 28,4% rispetto all’anno precedente; trattandosi
dell’erogazione di un servizio, tale fatturato è generato interamente da produzione nazionale. Tali lavorazioni sono
destinate per il 74% alle unità che battono bandiera italiana (€ 127.090.000) e per il restante 26% a quelle estere (€ 45.390.000). Il fatturato complessivo dell’intero settore degli accessori è stimato pari a € 881.600.000, derivante per € 658.860.000 da produzione nazionale e per € 222.740.000 da importazioni. Il fatturato complessivo del comparto dei motori risulta pari a 298.770.000, derivante per il 20% da produzione nazionale
(€60.090.000) e per l’80% da importazioni (€ 238.680.000).Questa ripartizione si discosta da quella degli altri comparti dell’industria nautica, dove i volumi realizzati in Italia e gli introiti da essi derivanti superano generalmente quelli relativi ai prodotti provenienti dall’estero. Un’ultima considerazione riguarda la ripartizione del fatturato del comparto secondo il mercato di destinazione: complessivamente, i ricavi realizzati sui mercati esteri ammontano a € 57.860.000 (18%) mentre i prodotti venduti sul territorio italiano danno origine ad un fatturato pari a € 259.000.000 (82%). I lavoratori dipendenti per il settore nautico complessivamente ammontano a 19.790 unità, suddivise in 10.500 nel settore della cantieristica, 5.820 per il settore degli accessori e componenti nautici, 730 nel settore dei motori e 2.740 nel comparto del refitting, riparazione e rimessaggio. Gli
addetti esterni nel settore della nautica ammontano complessivamente a 3.560 unità, di cui 2.150 nel settore della cantieristica, 340 nel settore degli accessori e componenti nautici, 30 nel comparto dei motori e 1.040 nel settore del refitting, riparazione e rimessaggio. Gli addetti esterni in media lavorano presso le imprese per
un periodo medio di tempo pari a circa 8 mesi. Degli addetti esterni, il 39% lavora presso le imprese per un periodo di 11 o 12 mesi, mentre l’82% vi lavora per un periodo maggiore di 6 mesi.

The Italian boating is on a course abroad
The world boating industry, hit hardly from the economic crisis begun in 2008, has had to calibrate again own volumes of production and the expectations of growth, having to compare with a global market where, more and more, the virtuous, solid and innovative enterprises will be able to gain the right space. As a result of the important losses of 2009, the data of total turnover of the 2010 are nearly halved if compared to the maximum historical values during the years 2007/2008, reaching about 3,3 billions of euro. The most significant factor is showed by the exports data that represent by now beyond two thirds of national production of boats unities. This is the result of boost toward internationalization.The turnover of the Italian shipbuilding in 2010 is € 2.006.040.000, of which € 1.880.150.000 coming from national production (94%) and € 125.890.000 ascribing to imports (6%). About imports, the turnover coming from boats of European countries (59%), while the imports from extra EU countries are 41% (respectively € 74.090.000 and € 51.800.000). The total turnover of the refitting sector, repair and garaging, in 2010 is € 172.480.000. The total turnover of the whole accessories sector is € 881.600.000, € 658.860.000 from national production and € 222.740.000 coming from imports. The total turnover of the engine division is 298.770.000. The last consideration concerns the division of the turnover of the section according to the destination market: totally, the revenues realized on the foreign markets are € 57.860.000 (18%) while the products sold on the Italian territory have produced a turnover to € 259.000.000 (82%). The employers for the boating sector are 19.790 units. The outsider workers in the boating sector are 3.560 units, they work for the enterprises for a medium period of 8 months.

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