Siccità e carenza idrica, sette regioni europee contro la sete

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Presentati a Bologna i risultati del progetto europeo Water Core Oltre cento,103 per l'esattezza, “buone pratiche” contro siccità e carenza idrica di cui 27 già “trasferite” e 58 applicabili in futuro, una guida tematica, un programma di e-learning, 7 piani d´azione per il trasferimento delle esperienze e altrettante raccomandazioni politiche.

I sette partner europei del progetto “Water Core”, tra cui la Regione Emilia-Romagna, hanno fatto il punto sui risultati conseguiti. Le due giornate di lavoro bolognesi si sono chiuse venerdì 30 novembre, con la firma del “Memorandum of Understanding” (approvato dalla Giunta della Regione Emilia-Romagna con Delibera n.1692 del 19 novembre 2012).

In Emilia-Romagna si è avuto un innalzamento medio delle temperature di 1,5 gradi nell’ultimo mezzo secolo, le portate del Po sono diminuite quasi del 15% in un decennio e quella del 2012 è stata una delle estati meno piovose degli ultimi 100 anni, con cinque ondate di calore eccezionali e temperature torride. Mesi senza precipitazioni si sono tradotti in fiumi e laghi in sofferenza idrica e gravi danni per l’agricoltura e per l’intera economia che nella sola Emilia-Romagna sono stimate intorno al miliardo di euro (e si sommano a quelli del terremoto).

Siccità e carenza idrica sono i temi centrali del progetto europeo Interreg IV-C “Water Core”, ovvero Water scarcity and droughts; Coordinated actions in European regions", volto a garantire un futuro migliore all’acqua, che vede coinvolte sette regioni europee tra cui l’Emilia-Romagna, scelta come coordinatrice delle attività di scambio di esperienze.

All’approssimarsi della conclusione del progetto, prevista per aprile 2013, i responsabili delle politiche ambientali delle regioni europee Assia (Germania), Aragona (Spagna) ed Emilia-Romagna, insieme a Regione di Maramures (Romania), Provincia di Noord-Brabant (Olanda), Provincia D'Hérault (Francia) e Distretto Lower Tisza (Ungheria), hanno fatto il punto sui risultati conseguiti e sulle prospettive future. L'incontro, presieduto dall'assessore all'ambiente e riqualificazione urbana Sabrina Freda (che si è svolto a Bologna il 30 novembre) è stato incentrato sulla piattaforma politica e ha visto la firma del Memorandum of Understanding, la risoluzione con cui i rappresentanti politici delle sette regioni europee sottolineano la bontà dei contenuti e i risultati del progetto, e si impegnano ad adottare i Piani d'Azione e le raccomandazioni politiche che ne derivano.

I risultati in regione e la buona pratica importata dalla Spagna: l’ “Alleanza per l’acqua”
In Emilia-Romagna sono già state trasferite, totalmente o parzialmente, 7 buone pratiche e 8 sono applicabili in futuro (in base ai fondi disponibili), per un totale di 15 buone pratiche “utili” al nostro territorio.

Tra le 7 buone pratiche che hanno già trovato concreta applicazione va citata l’“Alleanza per l’Acqua” (Deliberazione di Giunta Regionale n. 245 del 5 marzo 2012), quale “replica” di una partnership pubblico-privata realizzata dalla Regione Aragona (Spagna), che ha come obiettivo quello di ridurre i consumi idrici nel settore agroalimentare utilizzando specifici loghi di promozione territoriale e ambientale.

Attraverso la sottoscrizione dell’“Alleanza per l’Acqua” è stato possibile trasferire e applicare concretamente l’esperienza spagnola, prevedendo l’utilizzo di un apposito logo ("Mi applico") da parte dei soggetti privati del settore agroalimentare che aderiscono all'Alleanza.

Le prime cinque imprese che vi hanno aderito, in qualità di soggetti promotori della stessa, sono: Granarolo, Terremerse, Fruttagel,Cooperativa Agricola Cesenate e Italcarni. Tale Alleanza è stata sviluppata nell’ambito del Progetto "Life aqua – Adoption of Quality water Use in Agro-industry sector", rappresentando anche un importante esempio di sinergia tra progetti europei.

Elementi tecnici di altre esperienze sviluppate in Assia (Germania), Noord-Brabant (Olanda), Romania, Hérault (Francia) e Aragona sono stati in parte già acquisiti e applicati, e riguardano soprattutto gli strumenti di gestione e di monitoraggio della siccità e i relativi sistemi informativi, la modellistica di previsione dei mutamenti climatici e la comunicazione sul tema acqua.

Il prossimo aggiornamento del Piano di Tutela delle Acque consentirà di “formalizzare” il trasferimento di queste buone pratiche apprese grazie a Water Core, valorizzandone le attività e i risultati: in questo modo il progetto europeo avrà una concreta e duratura ricaduta applicativa.

Le esperienze apprese da Water Core permetteranno infatti al Piano aggiornato di essere in linea non solo con il programma "Blueprint to Safeguard Europe’s Water" che l’Unione europea ha appena pubblicato, ma anche con le più moderne e innovative esperienze già realizzate in altre Regioni europee.

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