RICCARDI, INDIFFERIBILI LE SCELTE PER LA LOGISTICA DEL FVG

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\”Questo convegno, dal quale sono venuti molti e interessanti spunti di riflessione e di discussione, parte finalmente dalla parte giusta, vale a dire dalla necessità della crescita e del lavoro e la logistica è parte fondamentale della crescita e del lavoro. Ma per una logistica moderna ed integrata in una visione più ampia di quella strettamente regionale vanno fatte scelte coraggiose e non più rinviabili\”. Lo ha affermato l'assessore regionale alle Infrastrutture Riccardo Riccardi che ieri mattina ha concluso alla Camera di Commercio di Udine il convegno su "Logistica e sviluppo locale: opportunità e sfide per il Friuli Venezia Giulia", che dopo l'introduzione del presidente camerale Giovanni Da Pozzo, ha visto gli interventi tecnici del direttore del Centro OCSE per l'imprenditorialità, le PMI e lo sviluppo locale Sergio Arzeni che ha presentato i risultati di uno studio sul tema, del prof. Sandro Fabbro dell'Università di Udine, e quello politico dell'europarlamentare Debora Serracchiani. Per Riccardi dobbiamo chiederci "a quali condizioni un'area, di cui il Friuli Venezia Giulia è parte, è in grado di attrarre investimenti: certo, noi abbiamo delle condizioni naturali che ci aiutano (posizione geografica baricentrica, fondali marini, la ferrovia Pontebbana tecnologicamente avanzata), ma non sono sufficienti: per consentire alle imprese di stare sul mercato serve anche una logistica all'altezza e questo è lo sforzo che dobbiamo fare". L'assessore regionale ha quindi posto l'accento sullo sviluppo dell'area mediterranea nel suo complesso, sulla necessità che vi sia parità di condizioni fra l'Italia e i Paesi confinanti (cosa che riguarda direttamente il FVG) per evitare la fuga delle imprese, sulla specialità della regione che va vista come strumento in un'ottica più ampia e che riguarda tutto il Nord Italia.
In sostanza, secondo Riccardi, bisogna "evitare le divisioni che ci caratterizzano e che rischiano di porre in secondo piano l'asse Adriatico rispetto a quello del Tirreno dove sono tutti uniti; evitare per il FVG l'effetto tunnel, ovvero evitare che i traffici ci passino sopra; bisogna porre in essere tutti quegli investimenti per la rete autostradale e per la rete ferroviaria (ma per le ferrovie il problema è politico: bisogna decidere cosa fare per rendere più efficiente e meno oneroso il traffico ferroviario) in grado di collegarci in modo efficace col resto d'Italia e con l'Europa. Insomma dobbiamo porre in essere tutte quelle misure utili a renderci competitivi".

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