Piccole imprese, allarme della Cna sull’economia pescarese

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Le piccole imprese pescaresi sentono sulle loro spalle il peso della crisi, ed è forte il rischio che ora venga meno anche la speranza di potersi rialzare. Colpite dal calo dei consumi interni, provate da una tassazione abnorme, che ha nelle aliquote Imu la sua punta di diamante, segnata dalla grave restrizione del credito, fanno appello alle istituzioni affinché si riavvii un circuito virtuoso dell\’economia. E\’ il senso che il direttore della Cna provinciale, Carmine Salce, indica nella sua relazione di apertura ai lavori dell\’assemblea organizzativa provinciale, in corso all\’hotel Promenade di Montesilvano, dopo aver ricordato alcuni dei dati più significativi sotto il profilo organizzativo dell’associazione presieduta da Riccardo Colazilli: oltre 2mila e 600 imprese artigiane commerciali associate, con circa 7mila addetti; 2.300 pensionati; una ricca gamma di servizi erogati alle imprese per il credito, l\’ambiente, la formazione.
«L'artigianato – ha detto tra l'altro il vice presidente della Camera di commercio adriatica – è sempre stato un settore che ha caratterizzato l'economia del nostro territorio: ma a partire dal 2010 si assiste a un decremento costante delle iscrizioni: in queste condizioni, per la prima volta in dieci anni, le imprese artigiane della nostra provincia scenderanno sotto le 8mila unità». Una caduta di peso, quella della piccola imprese, che si riverbera anche sul dato relativo al valore aggiunto prodotto dalla provincia, ora attestato al 12,7%, ma cinque anni fa al 14%, ma soprattutto dal dato sulla disoccupazione, cresciuto di quattro punti percentuali, passando dal 8,8% del 2011 al 12,8% nel 2012, e dalla crescita della cassa integrazione in deroga.
Ai diversi rappresentanti istituzionali presenti – il vice presidente della Regione, Alfredo Castiglione; il presidente della Provincia, Guerino Testa; il sindaco di Montesilvano, Attilio Di Mattia – Salce ha ricordato l'appello recente formulato da Rete Imprese Italia, la sigla che raggruppa in Italia il mondo delle Pmi (con Cna, anche Casartigiani, Confartigianato, Confesecenti e Confcommercio, ndr): «Tocca a voi perché le imprese da sole non ce la fanno più: hanno già perso la pazienza, non facciamo perdere loro anche la speranza. Tocca alla politica portare in Europa, come per altro sta facendo in questi giorni, le istanze del nostro Paese e delle nostre imprese perché non è possibile continuare nel segno di misure depressive per la nostra economia».
Quanto alla pressione fiscale che grava sulle imprese, Salce ha citato l'esempio dell'Imu, l'imposta sugli immobili: «Abbiamo chiesto di escludere dal pagamento gli immobili strumentali per le attività di impresa» ha detto. Sul credito, il direttore della Cna pescarese ha insistito sulla richiesta «di consentire ai confidi di continuare a sostenere l’accesso al credito per le Pmi, allentando le tensioni patrimoniali che ne minano l’attività e le potenzialità di sviluppo», riconoscendo alla Regione di essersi mossa in maniera corretta, varando una legge che favorisce l’accorpamento dei tanti, troppi piccoli consorzi».

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