Le strategie Macroregionali risposta giusta alla necessità del FVG

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\”La risposta giusta alla necessità di questa Regione di collocarsi in modo efficace tra le amministrazioni che investono nella propria capacità di fare relazioni internazionali\”. Così, e ringraziando i protagonisti del Simposio dell'INCE su
Macroregioni e rafforzamento della cooperazione istituzionale ed
economica, incontrando i giornalisti la presidente della Regione,
Debora Serracchiani, ha espresso il suo compiacimento per i
risultati di un evento "da cui è emersa l'importanza di questo
territorio che interessa e attrae l'Europa. Abbiamo l'esigenza di
lavorare ad un allargamento che gli attori economici stanno già
vivendo quotidianamente nei fatti".

Alla realtà economica e finanziaria evidenziata dagli esponenti
di Ferrovie dello Stato, Generali, Telit, Fincantieri, Unicredit
nel corso del convegno, secondo Serracchiani "devono far seguito
la politica e le strategie macroregionali, in un'ottica in cui le
Regioni diventano centrali".

Il viceministro agli Esteri Marta Dassù ha osservato che
"strategia macroregionale non significa solo nuove risorse, ma
piani d'azione che vanno approvati dal Consiglio europeo e si
basano sulla capacità di utilizzare i fondi strutturali, di
coesione e regionali finalizzati alla raggiungimento di obiettivi
ed all'attuazione di progetti che nessuno potrebbe portare avanti
da solo".

Un principio sottolineato anche dal ministro per la Coesione
territoriale Carlo Trigilia, il quale ha osservato come un buon
progetto serva a far collaborare le entità necessarie alla
soluzione di un problema e ha citato ad esempio l'inquinamento
nell'Adriatico.

Una realtà "che Trieste, il Friuli Venezia Giulia o le regioni
sull'altra sponda non possono risolvere da soli ed una situazione
in cui la cooperazione va a vantaggio di tutti e può comportare
sviluppo, green economy, turismo di qualità".

Per il ministro Triglia, cooperazione significa portare avanti
"strategie sui beni complessivi, su nodi che quando vengono
sciolti possono costituire un vantaggio per tutti gli attori".

"La vera coesione, la vera integrazione hanno bisogno di un
ancoraggio territoriale" ha detto ancora Dassù, sottolineando "la
fortuna di Trieste e del Friuli Venezia Giulia di trovarsi alla
confluenza di direttrici importanti, come l'Adriatico-Ionica,
"che attraverso i Balcani guarda a mondi che in realtà
costituiscono lo spazio comune tra Italia e Russia".

Osservando come non sia un caso che il vertice italo-russo si
tenga a Trieste il prossimo 26 novembre, Dassù ha concluso
dichiarando che la città "ha una posizione molto favorita, ma è
importante ricordarlo sempre e, oltre alla storia, riscoprire la
geografia e rilanciarne insieme tutte le potenzialità"

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