Un Porto digitale per il Friuli Venezia Giulia

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Bisogna accelerare il progetto di realizzazione di un Porto digitale per il Friuli Venezia Giulia. A sottolinearlo è Enzo Marsilio, consigliere regionale del PD. Per Porto digitale si intende un'infrastruttura caratterizzata
dalla presenza di un Data-center in grado di erogare servizi
informatici attraverso il Cloud-computing. Si ipotizza come luogo
per la nascita del Porto digitale la montagna, e nello specifico
il polo industriale di Amaro.

Il Cloud Computing è il complesso di tecnologie e servizi che
consentono di conservare dati ed elaborarli su computer remoti,
dislocati sulla "nuvola" e raggiungibili mediante Internet; in
altre parole, i servizi cloud consentono di avere un disco rigido
– per l'archiviazione dei dati – e uno o più calcolatori – per la
loro elaborazione – sulla "rete". Sia l'hard disk che la potenza
delle CPU possono avere dimensioni e caratteristiche scalabili,
con la peculiarità di adeguarsi alle esigenze richieste al
momento da un utente privato, un'azienda, un ospedale, un ente di
ricerca o di formazione.

I servizi cloud possono essere acquistati in maniera simile a
quelli forniti dalle utility per l'elettricità, il gas e il
telefono, consentendo agli utilizzatori di risparmiare sui costi
di acquisto, aggiornamento e manutenzione dei sistemi. Ma la vera
utilità e il fascino di questi servizi è che si può accedere ai
documenti, foto, video, dati e qualsiasi altro file salvato nel
cloud da qualsiasi dispositivo – desktop, notebook, tablet,
smartphone – mediante un semplice accesso a Internet. Il cloud e
la mobilità costituiscono gli elementi della rivoluzione
tecnologica cui stiamo oggi assistendo e che faranno mutare
radicalmente nei prossimi anni settori come quelli, ad esempio
della formazione e della sanità, garantendo nel contempo
l'integrità, la disponibilità e la sicurezza dei dati.

L'infrastruttura da realizzarsi con investimento pubblico
regionale o in project financing, potrebbe anche rivitalizzare il
CIT e l'Agemont.

"Sul fronte della competitività è necessario che l'infrastruttura
venga realizzata – sottolinea Marsilio. Il ritorno economico per
la Regione sarà duplice: dai canoni di gestione
dell'infrastruttura e da un indotto industriale più competitivo
che sarà fonte di maggiori entrate fiscali. Tra i benefici
attesi rientra anche la possibilità per le pubbliche
amministrazioni operanti in Regione di utilizzare
l'infrastruttura ottimizzando in questo modo servizi e costi.
Saremo così in grado di offrire in montagna quel valore aggiunto
di cui tanto e spesso abbiamo parlato. Gli obiettivi del progetto
sono chiari – continua Marsilio: posizionare la Regione FVG tra
quelle più innovative in Italia; aumentare la competitività delle
imprese regionali, soprattutto medie e piccole e rilanciare
l'attrattiva dell'area montana friulana. Oltre che creare nuove
opportunità di start-up operanti nel mondo digitale".

"Anche le risorse informatiche, fondamentali ormai per qualsiasi
impresa – conclude Marsilio – devono essere accessibili e a buon
mercato, aspetti questi garantiti con la nascita del Porto
digitale".

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