Investimenti finalizzati alla prevenzione e contrasto dei cambiamenti climatici

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In merito alla destinazione delle risorse europee dei Programmi Operativi Regionali per gli investimenti previsti dai Fondi Comunitari sembra quasi che Confindustria e Sindacati ripropongano il vecchio conflitto tra sviluppo economico e ambiente.
In realtà in questa regione da almeno 10 anni le scelte politiche e di programmazione sono orientate a valorizzare quello che è definito come il 2° motore di sviluppo regionale basato sulla sinergia tra ambiente, turismo e cultura quali occasioni di occupazione e di valorizzazione e tutela del territorio.
Per questo la Federazione dei Verdi Marche che condivide l'onere di appartenere alla maggioranza politica alla guida della Regione condivide i Programmi operativi d’investimento dei Fondi Comunitari approvati dal Consiglio Regionale.
La lunga crisi economica che ancora vive la nostra regione al pari di tante altre regioni europee è anche crisi sociale e ambientale, prova ne è lo stato di grave dissesto idrogeologico in cui versa la nostra regione che mina la sicurezza di cittadini e imprese dopo decenni di uso dissennato del suolo ad opera di cittadini e imprese e di assenza di interventi di prevenzione e di mitigazione, ieri per ignoranza del problema, oggi per la lamentata assenza di risorse.
Per questo i fondi comunitari indicano, accanto agli investimenti a favore dell'innovazione e della competitività (ai quali va l'80% delle risorse di tutto il POR FESR), gli investimenti finalizzati al contrasto dei fenomeni provocati dai cambiamenti climatici e alla riduzione della biodiversità, che per previsione comunitaria non possono essere ignorati o semplicemente demandati ad altri programmi operativi.
Questi ultimi 2 obiettivi vengono tra gli altri declinati nel POR FESR approvato dal Consiglio Regionale in azioni finalizzate alla gestione e riqualificazione naturalistica dei corsi d'acqua che possono dare risultati duraturi nel medio/lungo periodo in coerenza con gli orientamenti più volte espressi dallo stesso Consiglio e dalla legge regionale n° 31/2013 “Norme in materia di gestione dei corsi d'acqua”, oltre a costituire una indubbia occasione per creare posti di lavoro e ricerca e innovazione in campo ambientale.
Inoltre questi interventi si caratterizzano come “interventi di sviluppo locale” auspicati dalla strategia nazionale per le aree interne” indispensabili a garantire il lavoro per mantenere le popolazioni in quelle aree.
In atti di programmazione come questi, i Verdi trovano i motivi della loro appartenenza alla maggioranza che governa questa regione.

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