Debora Serracchiani: FVG al servizio del sistema ONU

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\”Il Friuli Venezia Giulia è pronto a rendersi disponibile al servizio del sistema Onu con il proprio patrimonio di esperienze e partenariati internazionali, storici e consolidati non solo nell\’area dei Balcani e del Sud-Est Europa ma anche in altre aree strategiche, quali America latina e Africa\”. Lo ha detto a New York, nel Palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite, la presidente Debora Serracchiani, incontrando il rappresentante permanente dell\’Italia, ambasciatore Sebastiano Cardi, ed alti esponenti dell\’Organizzazione, ai quali ha illustrato le attività di cooperazione allo sviluppo in atto e le possibili iniziative future che, ha sottolineato, \”saranno strettamente connesse agli obiettivi di sviluppo sostenibile approvati dall\’Assemblea generale dell\’Onu lo scorso settembre\”. Nel corso del colloquio Serracchiani ha rievocato le tappe
dell'impegno del Friuli Venezia Giulia in tema di cooperazione
allo sviluppo, a partire dal 2000, anno in cui la Regione si è
dotata di una legge ad hoc, "strettamente connessa ai principi e
ai criteri adottati dalle Nazioni unite, oltre che dall'Unione
europea e dal ministero degli Affari esteri".

"Ritengo che il Friuli Venezia Giulia possa inserirsi nel solco
delineato dalle istituzioni internazionali, europee e nazionali,
proporsi ancora come protagonista dello sviluppo di Paesi partner
e di una cooperazione decentrata sempre più forte ed efficace, in
grado di contribuire al consolidamento di relazioni, al dialogo
con aree marginali, sempre garantendo qualità e concretezza agli
interventi".

Rispetto alle iniziative sostenute e in corso, la presidente ha
fatto riferimento in particolare al ruolo svolto insieme ad
alcuni attori regionali nel settore sociosanitario, ponendo
all'attenzione le condizioni inumane cui sono sottoposti i malati
psichici in alcune aree dell'Africa.

Serracchiani ha anche ricordato le "dichiarazioni d'intenti"
firmate lo scorso maggio con i rappresentanti del Programma per
lo Sviluppo delle Nazioni Unite (Undp, in molti Paesi braccio
operativo dell'Onu per promuovere, tra l'altro, lo sviluppo
sostenibile e l'eliminazione delle povertà) e l'Organizzazione
delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (Unido).

La prima mette in campo nuove opportunità di cooperazione
bilaterale, in particolare per incentivare lo sviluppo economico
locale, attraverso il supporto all'avvio di start-up, la
creazione di nuove opportunità di lavoro, il trasferimento di
know-how e di modelli di innovazione tecnologica, nonché la
promozione dello sviluppo sostenibile, soprattutto con riguardo
alle energie rinnovabili e all'agricoltura biologica.

"I primi possibili scenari di collaborazione sui quali stiamo
lavorando sono i contesti geopolitici che includono Albania e
Montenegro, dove già siamo impegnati in progetti specifici, ma
anche Argentina, Myanmar, Tunisia, Marocco e Cuba", ha indicato
Serracchiani.

La promozione della cooperazione industriale lega invece la
Regione a Unido Italia, allo scopo di fornire assistenza tecnica,
formazione, servizi di consulenza, trasferimento di tecnologie
adeguate e sostenibili, condivisione di buone pratiche al sistema
istituzionale e al mondo imprenditoriale dei Paesi in via di
sviluppo.

Nel volgere "uno sguardo al futuro", la presidente Serracchiani e
l'ambasciatore Cardi hanno quindi convenuto che ogni azione va
ora inquadrata negli Obiettivi dello sviluppo sostenibile, 17
ambiziosi traguardi da raggiungere entro il 2030, approvati lo
scorso settembre all'Assemblea generale dell'Onu da 150 nazioni,
che devono rappresentare, ha evidenziato l'ambasciatore, "un
nuovo quadro di riferimento per tentare di mettere fine alla
povertà e garantire una vita degna per tutti, attraverso
l'elaborazione di un piano di finanziamento con l'impiego di
mezzi pubblici e privati".

In proposito" l'Amministrazione del Friuli Venezia Giulia – ha
assicurato Serracchiani – intende continuare a collaborare con il
sistema Onu per facilitare l'implementazione dei 17 obiettivi, in
virtù dell'importanza attribuita ai governi regionali e locali
nelle attività di partenariato allo sviluppo".

Come ha riferito l'ambasciatore Cardi, c'è attualmente un
ritrovato interesse per le iniziative italiane in tema di
cooperazione internazionale allo sviluppo e sono diversi i Paesi
che fanno parte delle Nazioni unite che guardano al nostro Paese
per possibili collaborazioni. In questo senso il Friuli Venezia
Giulia si candida a stringere intese soprattutto negli ambiti
della ricerca e della formazione, non soltanto di livello
universitario ma anche in tema di trasferimento delle conoscenze
e delle esperienze maturate dalle nostre imprese.

Nell'occasione Cardi ha anche annunciato che l'Onu sta preparando
una conferenza internazionale finalizzata a promuovere e
lanciare, nell'ambito della strategia che guarda al 2030,
l'obiettivo di incrementare le aree marine protette. Una
convention che potrebbe essere ospitata proprio a Trieste, in
quanto sede del Laboratorio di Biologia marina dell'Osservatorio
geofisico sperimentale.

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