Cresce il numero delle operazioni effettuate tramite le applicazioni del cellulare. Da WhatsApp ai vari Pos, sono molteplici i servizi finanziari a portata di mano. Una volta il telefono cellulare veniva utilizzato per effettuare le chiamate senza fili, poi è stato il tempo degli sms ed ora tocca agli smartphone rivoluzionato completamente le nostre abitudini quotidiane. In particolare, per i pagamenti e lo shopping basta un semplice clic. L’innovazione è così a portata di mano. CELLULARE FINANZIARIO
Il cellulare è diventato un vero e proprio strumento finanziario in grado di sostituirsi ai servizi bancari tradizionali. I pagamenti sotto forma di bonifici, i parcheggi e le bollette si possono pagare tranquillamente con uno smartphone, così come tutti gli acquisti all'interno degli esercizi commerciali. In sostanza, anche le carte di credito e i bancomat stanno lasciando progressivamente spazio alla tecnologia digitale di ultima generazione, tanto che il volume delle transazioni effettuate via telefonino è sensibilmente aumentata. È quanto illustrato in un report a cura del Politecnico di Milano, secondo il quale per il 2015 si attende un giro d'affari pari a 3,8 miliardi di euro, in aumento del 65% su base annua.
WHATSAPP
Un'altra novità riguarda il sistema di messaggistica gratuito più famoso al mondo. Grazie a WhatsApp, infatti, così come ad altre applicazioni, è possibile inviare somme di denaro con un semplice clic. Il tetto massimo è di 150/200 euro alla volta, 500 euro il limite giornaliero, 2500 la base mensile. A questi servizi hanno aderito la maggioranza delle banche.
Il 40% delle app più scaricate dagli italiani fornisce servizi bancari, assicurativi, per i trasporti e i viaggi, il 37% per le telecomunicazioni, il 32% per i negozi di elettronica, il 27% per l'abbigliamento, il 25% per la spesa quotidiana mentre il 18% per l'energia.
PAGAMENTI TRAMITE POS
Dal 30 giugno 2014 tutti gli esercenti e i professionisti sono tenuti ad accettare i pagamenti tramite carta di debito per importi superiori a 30 euro. A tal proposito i liberi professionisti e gli artigiani stanno cercando di dotarsi di un Pos grazie allo smartphone.
Tuttavia, il processo di digitalizzazione non è ancora decollato pienamente. Molti consumatori non sono a conoscenza delle normativa e molti esercenti non sono dotati del Pos, principalmente per risparmiare sulla quota necessaria per l'installazione, oltre ai costi legati ai prezzi delle transazioni.
MOBILE BANKING
Secondo il Politecnico, il mobile banking nel 2014 vede primeggiare le ricariche del cellulare (32%), i bonifici (27%), la compravendita di titoli (23%), la ricarica delle carte prepagate (12%) e il pagamento delle bollette (6%). Numeri che testimoniano la costante evoluzione digitale anche per tutte le operazioni che una volta venivano effettuate direttamente in banca. Gli sportelli hanno ceduto il passo rispetto all'avanzata dell'online tramite pc e tablet, che ora vengono affiancati dalla comodità dello smartphone a portata di mano.
Nel 2015 si stimano 144,3 miliardi di euro pagati con i vecchi strumenti digitali (carte di credito e bancomat) a fronte di 21,2 miliardi generati dai clic sui telefonini.
Analizzando nel dettaglio quest'ultima quota, 17,4 miliardi sono frutto dei pagamenti web o e-commerce, 2,8 miliardi generati dai pagamenti tramite le app, 1 miliardo dai nuovi Pos mobili.
Le previsioni per il 2016 sono più ottimistiche, i limiti italiani sono legati principalmente a un fatto culturale, dato che siamo ancora poco abituati a utilizzare i nuovi servizi innovativi preferendo ancora il vecchio caro contante.