I fondi strutturali dell’Unione Europea

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Tre anni fa il Consiglio europeo ha approvato il regolamento che disciplina il quadro finanziario pluriennale (QFP) dell’Unione europea che definisce le priorità di bilancio dell\’UE per gli anni dal 2014 al 2020. Il regolamento dota l’Unione europea di 959.99 miliardi di euro di impegni di spesa e 908.40 miliardi di euro di pagamenti per i prossimi sette anni di programmazione. La maggior parte di questa somma è assorbita dai fondi strutturali a favore delle regioni più deboli e dal fondo a favore dello sviluppo agricolo. Tuttavia, al fine di promuovere la crescita e l'occupazione sono stati aumentati i fondi destinati alla crescita e alla creazione di posti di lavoro, in linea con quelle che sono le priorità politiche dell’UE. E’ stata altresì concordata una nuova iniziativa tesa a fronteggiare la sfida pressante della disoccupazione giovanile.
Linee finanziarie dirette, note anche come “fondi tematici dell’UE”, prevedono tutte la costituzione di partenariati sia a livello nazionale che transnazionale tra enti, imprese e associazioni, sia pubblici che privati per l’attuazione di progetti di elevato interesse innovativo.
Hanno, inoltre, il grande vantaggio di incentivare la collaborazione non solo tra i Paesi dell'Unione europea, ma con i Paesi in via di adesione, i Paesi del Mediterraneo e i Paesi terzi.
Il seminario (molto partecipato) organizzato alla Loggia dei Mercanti da Camera di Commercio di Ancona, Forum AIC e Azienda Speciale Marchet in collaborazione con l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione – ICE, ha costituito un’occasione unica per illustrare proprio i fondi destinati a finanziare la politica regionale e strutturale dell’UE al fine di ridurre il divario economico e sociale tra le regioni europee e ha rappresentato un’opportunità per le imprese locali che intendono investire nei paesi oggetto di tali interventi.
Peraltro i Peasi e i mercati oggetto del focus odierno, sono per la Camera di Ancona da un lato conoscenze di lungo corso (la Croazia, partner sin dagli esordi nell'Associazione Forum delle Camere di Commercio dell'Adriatico e dello Ionio) come in parte la Bulgaria, Romania e Slovenia il cui interscambio è stato oggetto di incontri, missioni, progetti dedicati ed è un piacere poter riapprocciare. L'Ungheria è un'interessante new entry. Già buono lo scambio commerciale con l'area geografica considerata: esportiamo verso questi Paesi nel complesso per 620.661.951 euro, in particolare verso la Romania (per 331.295.725 euro, quasi la metà del totale delle esportazioni è diretto lì), e in un anno questo interscambio ha conosciuto un incremento del 7%.
L'incontro odierno, moderato dal Segretario Generale dell'Ente camerale Michele De Vita, è stato aperto dagli interventi di Giorgio Cataldi, Presidente della Camera di Commercio di Ancona, Rodolfo Giampieri, Presidente del Forum delle Camere di Commercio dell'Adriatico e dello Ionio, Giulio Mulas, Dirigente Ufficio Partenariato Industriale e Rapporti con OO.II. – ICE Roma.

FOCUS BULGARIA è stato curato da Cinzia Bruno, Direttore Ufficio ICE Sofia – ed Ina Jeliazkova, Responsabile Desk, il FOCUS CROAZIA da Massimo Sessa, Direttore Ufficio ICE Zagabria – ed Edita Galinec, Responsabile Desk, il FOCUS ROMANIA da Luca Gentile, Direttore Ufficio ICE Bucarest ed Elena Dumitrache, Responsabile Desk, il FOCUS SLOVENIA da Elisa Scelsa, Direttore Ufficio ICE Lubiana e Gordana Arzensek, Responsabile Desk e infine il FOCUS UNGHERIA da Marco Bulf, Direttore Ufficio ICE Budapest e Suzsanna Laszlo, Responsabile Desk.
In sala presenti rappresentanti di imprese, associazioni, consorzi, istituzioni, raggruppamenti di aziende, Università, Centri di Ricerca, consulenti aziendali interessati a conoscere i principali programmi di sviluppo e le linee di finanziamento attivate nei cinque Paesi focus dalla programmazione comunitaria per il periodo 2014-2020.

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