Macroregione Adriatico Ionica: i porti adriatici e la Cina

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Il Friuli Venezia Giulia e il porto di Trieste sono pronti ad accettare la sfida del programma \”Belt and Road Initiative\”, il piano d\’investimento globale recentemente lanciato dal Governo cinese per rafforzare le infrastrutture logistiche dedicate al trasporto di merci e servizi dalla Cina all\’Europa, con un occhio particolare allo scacchiere Sudorientale del nostro continente. Lo ha sottolineato oggi a Trieste la presidente della Regione
Debora Serracchiani intervenendo all'apertura del convegno per lo
sviluppo di nuove iniziative economiche e infrastrutturali tra
Cina ed Europa – la nuova "Via della Seta" – con il
coinvolgimento del sistema delle piccole e medie imprese,
promosso al Teatro Verdi dall'Iniziativa Centro europeo (Ince) e
dalla Bers, la Banca europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo.

Proprio l'Ince, infatti, si prefigge di essere un punto di
raccordo per le imprese italiane interessate agli strumenti Bers
nonché punto di riferimento per gli imprenditori del territorio
al fine di ottenere informazioni sugli avanzamenti degli
investimenti cinesi/Bers attraverso un ufficio dedicato alla "Via
della Seta" a Trieste.

Secondo la presidente del Friuli Venezia Giulia, area
territoriale strategica verso i Balcani occidentali e capofila
istituzionale del cosiddetto pilastro 2 (trasporti ed energia)
delle progettualità Ue per la "regione" adriatico-ionica, tutto
il Sud-Est europeo e, in questo contesto, il nostro Paese, il
Friuli Venezia Giulia e l'alto adriatico sono pronti per favorire
la crescita economica e sociale dei rapporti tra Europa e Cina
legati alla prospettiva della Via della Seta, puntando in modo
specifico sul ruolo della scalo marittimo triestino e sul suo
vantaggio economico dei cinque giorni in meno di navigazione,
rispetto ai porto del Nord Europa, sulle rotte che provengono
dall'Estremo Oriente.

Dunque, è stato osservato, anche nei colloqui con il presidente
del Silk Road Fund Wang Yanzhi e con il responsabile della
divisione Esteri della China Merchants Holdings Company, Vincent
Lu, l'Adriatico e il porto di Trieste si pongono come terminali
privilegiato per il mercato cinese, grazie a servizi diretti a
tariffe competitive per l'Europa centrale, nuovi range di
efficienza e molte capacità (ferroviarie e portuali) ancora da
sfruttare.

Sud-Est d'Europa e bacino altoadriatico, ha infine ricordato la
presidente della Regione, sono integrati nei principali corridoi
– logistici ed economici – del Vecchio Continente e in tutte le
dinamiche di governance macroregionali.

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