Scossa di magnitudo 6.5, il sisma più forte dal 1980

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Una nuova forte scossa di terremoto di magnitudo 6.5 ha fatto tremare tutta l\’Italia centrale alle 7.40 di questa mattina. La scossa, il cui epicentro è stato vicino a Norcia, in provincia di Perugia. Il sisma di oggi è il più violento degli ultimi decenni in Italia. Secondo l’Ingv il sisma ha avuto magnitudo 6.5 e si è scatenato a una profondità di 10 chilometri. Secondo il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, «sono segnalati venti feriti lievi e nessuno in pericolo di vita, ma non ci sono né vittime né dispersi».
Luca Ceriscioli

«Da 10 mila rischiamo di arrivare a 100 mila persone che avranno bisogno di essere assistite», ha detto il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli. «Ci sono problemi di viabilità dappertutto, a cominciare dalla Salaria che è chiusa», ha detto il capo della Protezione civile. La strada che collega Visso con Norcia è crollata a due chilometri dal comune marchigiano ed è totalmente inagibile. Grandi difficoltà per raggiungere Norcia, crepe e massi dovunque, chiusa la statale delle Tre Valli. Dopo il fenomeno delle 7.40, sono seguite altre 200 repliche. Sospesa la circolazione dei treni lungo 5 linee, fra Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo.
Non ci sono vittime
Cosa importantissima al momento non si segnalano vittime, ma solamente feriti di cui due in gravi condizioni. Un elemento non secondario se pensiamo alla gravità dell’evento.
La situazione nelle Marche
«Registriamo crolli e danni in 40 Comuni della provincia di Macerata, ma danni anche lungo la costa», ha detto il dirigente della Protezione civile delle Marche Cesare Spuri. A Tolentino (in provincia di Macerata) è crollata una chiesa. «È crollato tutto, è un disastro», ha detto il sindaco di Ussita (Mc), dove dopo la scossa di 5.9 di mercoledì sera era stata disposta la zona rossa con l’evacuazione totale dal centro storico. A Castelsantangelo sul Nera (Mc) la torre dell’orologio è crollata quasi completamente, assieme a gran parte degli edifici che erano ancora rimasti in piedi.«Nel cimitero le scosse hanno spaccato dei loculi e le bare sono uscite fuori, una scena indescrivibile. La gente non ce la fa più», ha detto Mauro Falcucci. Il sindaco di Camerino (Mc), Gianluca Pasqui:«Il centro è stato evacuato, gli edifici dei quartieri più a rischio dichiarati inagibili, ma ci sono frazioni e casolari sparsi. Ci sono crolli che hanno interessato palazzi già compromessi dalle scosse dei giorni scorsi». Ad Arquata del Tronto (Ap) il borgo antico è completamente crollato. Secondo il sindaco «la nuova scossa ha danneggiato quello che era rimasto in piedi». Ad Ascoli il campanile della chiesa di Sant’Angelo Magno è gravemente lesionato e potrebbe cadere da un momento all’altro, recuperata una donna di 100 anni bloccata dalle macerie, crepe nel reparto di chirurgia dell’ospedale. A Fermo crolli di intonaci, cornicioni, di un tetto e danni alla pinacoteca. Danni alla chiesa di san Giuseppe a Jesi (in provincia di Ancona) con lesioni al tetto, che in parte ha ceduto, e crepe nella zona dell’altare. Il centro storico di Maltignano (Ascoli Piceno) è stato chiuso e dichiarato zona rossa. Sempre per precauzione è stato chiuso il centro storico di Macerata. A S.Severino Marche chiusi quattro rioni dove ci sono stati diversi crolli. A Maiolati Spontini (An) evacuati i 30 pazienti della casa di riposo. Danni anche in alcuni edifici di Ancona. A S.Ginesio (Mc) danni gravissimi per la chiesa della Collegiata e per quella di San Francesco, colpita la pinacoteca e due conventi: gli sfollati sono 350.
Castelluccio di Norcia
La parte alta della frazione di Castelluccio di Norcia è stata praticamente rasa al suolo dal forte terremoto di stamani, lo si apprende al Centro operativo comunale alle porte della città. "E' cambiato per sempre il panorama di quella zona sull'altopiano di Norcia", ha sottolineato uno di quelli che sono riusciti a verificare la situazione sul posto.
La Basilica di San Benedetto
La Basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria argentea, a Norcia, sono crollate: sono rimaste in piedi parte delle facciate e delle strutture.
Il fiume Nera
L’Esercito sta verificando i corsi d’acqua della zona più colpita per controllare che non ci siano massi che ostruiscano fiumi e torrenti, in particolare in Nera. C’è il rischio infatti che possano esserci fenomeni di esondazione dovuti all’ostruzione dei corsi d’acqua. La società che gestisce la rete idrica della Valnerina comunica che a scopo precauzionale deve essere evitato l’utilizzo dell’acqua per usi alimentari a Norcia e Preci mentre sono in corso verifiche in tutti i Comuni della valle. I vigili del fuoco stanno compiendo lo svuotamento del serbatoio dell’acquedotto di Magliano Sabina (Rieti) rimasto gravemente lesionato. L’Enel fa sapere che non desta alcuna preoccupazione la situazione delle dighe delle zone colpite che sono sotto costante monitoraggio da parte dell’azienda.

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