La Pasta di Camerino non lascia ma raddoppia

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Maccari:“Il sisma non fermerà la vera energia del nostro territorio. Assumeremo altre 20 persone del luogo”. Entroterra Spa è la principale azienda privata del territorio di Camerino e produce pasta all\’uovo con il marchio “La Pasta di Camerino”. Nel nome scelto per la ragione sociale c\’è già l\’essenza di un\’azienda nata con l\’intento di valorizzare un territorio periferico e l\’eccellenza dell\’artigianalità della pasta all\’uovo fatta come una volta. Con 16 milioni di euro di fatturato, 250 quintali di pasta all'uovo prodotta ogni giorno, il 20% della quale è esportata sul mercato di Germania ed Usa, e 48 dipendenti, per la maggior parte donne, ha già vissuto il dramma del sisma del 1997. All'indomani della gravissima scossa del 30 ottobre che ha lasciato senza casa amici, parenti e molti dei dipendenti dell’azienda, Federico Maccari, Direttore del La Pasta di Camerino, annuncia la decisione presa di concerto con la sua famiglia, di voler investire ancora, creando un nuovo stabilimento con una nuova linea di produzione ed ampliando al contempo la gamma dei prodotti sempre a Camerino.
“Quando hai vissuto 4 anni in un container a causa del terremoto del 1997 – dice Federico Maccari 25 anni appena compiuti – sai bene cosa significhi fare i conti con un terremoto. A distanza di meno di 20 anni il nostro territorio e noi stessi, affrontiamo questa nuova tragedia che, seppur fortunatamente non registri vittime, ha distrutto gran parte del patrimonio storico ed artistico ma anche abitativo e dell'artigianato di Camerino, Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Muccia, Pievetorina, Castelraimondo, San Severino Marche e degli altri comuni confinanti. “Il nostro stabilimento è tornato a pieno regime già dalle ore immediatamente successive alla scossa di domenica mattina ma la paura è stata tantissima. Con mio padre Gaetano, presidente e fondatore dell'azienda, mia madre e mio fratello minore Lorenzo, ci siamo detti che dovevamo fare qualcosa per la nostra terra. Da qui la decisione di realizzare un nuovo stabilimento accanto a quello già esistente di 6.000 mq, per ulteriori 4.000 mq coperti, puntando a raddoppiare la produzione a 500 quintali al giorno e dando lavoro almeno ad altre 20 persone presumibilmente già dal prossimo aprile”.
La famiglia Maccari ha il coraggio di non mollare. “Il sisma ha distrutto tante cose ma non l'amore della gente e nostro personale per questo territorio nel quale abbiamo le nostre radici e nel quale vogliamo continuare a vivere. Per chi come noi è nato e vissuto tra questi monti, pensare di delocalizzare cercando situazioni più stabili, (ed il termine non è casuale), non ci ha nemmeno sfiorato. Sembra da pazzi investire ancora, ma noi facciamo impresa e la vogliamo fare sempre di più in questo territorio ferito ma non morto, dando un piccolo segno ai nostri concittadini che ripartire e rinascere è possibile se ognuno farà la sua parte”.
Camerino è famosa per la sua università. Il Sindaco ed il Magnifico Rettore hanno chiesto di non far morire l'ateneo che è il motore del territorio. “Noi collaboriamo con l'università da diversi anni ed investiremo per continuare a fare ricerca con loro e grazie a loro, con progetti volti ad una produzione sempre più salutistica” – ha concluso il Direttore Maccari.

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