Le energie rinnovabili marine e fluviali: quali sfide? Quali opportunità?

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La prima edizione della conferenza Energie Hydrolienne che si è tenuta il 2 febbraio alla peniche du cercle de la mer a Parigi, si è conclusa con grande successo. Questa è stata un\’occasione per fare un resoconto relativamente ampio sulla questione delle energie idroelettriche, ma anche sulle energie rinnovabili più in generale. Una giornata intensa e piena di conferenze che ha permesso di spingere sull\’energia proveniente dal mare e dai fiumi. Di comune accordo è stato lanciato un gruppo di lavoro coordinato dal gruppo Energie del Mare che riunisce le piccole e medie imprese del settore idroelettrico e i finanziatori europei, al fine di stabilire un panorama completo dell'economica del settore marino e fluviale.
“La prima programmazione pluriennale sull'energia è stata pubblicata da poco – ha spiegato il primo ministro Bernard Cazeneuve a poche settimane dalla fine del quinquennato presidenziale francese di Hollande – Conforme alla legge sulla transizione energetica, è uno dei pilastri della messa in opera del'Accordo di Parigi sul clima”. (Alla conferenza sul clima di Parigi COP21 del dicembre 2015, 195 paesi hanno adottato il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sul clima mondiale. L’accordo definisce un piano d’azione globale, inteso a rimettere il mondo sulla buona strada per evitare cambiamenti climatici pericolosi limitando il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2ºC). Questa programmazione da una direzione, fissa degli obiettivi ambiziosi e presenta un calendario previsionale della nuova filiera dell'idroelettrico e dell'eolico offshore. “Queste nuove filiere faranno vivere il tessuto economico non solo dei litorali francesi, ma di tutta Europa – sottolinea Ségolène Royal, ministro dell'ecologia, dello sviluppo sostenibile e dell'energia – Il rispetto dei differenti usi del mare, il rispetto della biodiversità marina, senza emissioni di gas a effetto serra, tutto questo deve rientrare nello sfruttamento sostenibile del mare per creare energia”.
Bisogna ammettere che siamo sulla buona strada, visto che in Europa, negli ultimi due anni è stata installata una media di una eolica in mare ogni giorno. Il rapporto di WIND Energy (ex EWEA), rileva che l'Europa ha installato 1,558 MW di eolico offshore nel 2016 con una capacità accumulata che ha raggiunto i 12.631 MW. La filiera eolica ha anche annunciato un record di 18,2 miliardi di euro di investimenti nei nuovi parchi eolici di futura costruzione (altri 4,9 GW, di cui la metà nel Regno Unito).
Quello che si chiede ai governi centrali e all'Europa è soprattutto uno snellimento ancor maggiore delle procedure per permettere all'eolico in mare e all'idroelettrico di apportare quell'energia pulita e rinnovabile che il pianeta intero ci richiede. In fondo il passo da un'economia green a una crescita blu è breve.

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