Porto di Trieste: possibili collaborazioni con il porto di Shanghai

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“Le tappe della visita a Shanghai sono state
tutte estremamente importanti e hanno avuto al centro il tema
dell’intera piattaforma logistica del Friuli Venezia Giulia e la
presentazione delle potenzialità che il porto di Trieste ha per
la Cina, anche in relazione agli importanti impegni che i nostri
due Governi hanno raggiunto sul progetto della nuova Via della
Seta”.

E’ il bilancio che la presidente della Regione, Debora
Serracchiani, ha tracciato al termine della seconda tappa della
missione economico-istituzionale in Cina, che si è svolta a
Shanghai con il supporto costante del console Stefano Beltrame.

L’avvio è stato il business forum organizzato da Unido (United
Nations Industrial Development Organization), durante il quale è stato firmato l’accordo con la Commissione municipale per il
commercio di Shanghai, uno strumento importante per rafforzare la cooperazione istituendo una piattaforma di promozione di
investimenti bilaterali per facilitare gli affari in Friuli
Venezia Giulia e a Shanghai in settori prioritari.

“Tra questi abbiamo puntato molto su operazioni portuali,
logistica e filiera di fornitura marittima”, ha evidenziato
Serracchiani.

Di qui l’importanza della presentazione della piattaforma
logistica regionale che la presidente della Regione e il
presidente dell’Autorità di sistema del Mare Adriatico Orientale,
Zeno D’Agostino, hanno avuto l’opportunità di fare con i vertici
di Shanghai International Port Group (Sipg).

Sipg è l’operatore di tutti i terminal pubblici del sistema portuale di Shanghai ed è stata costituita nel 2003 a seguito della completa riorganizzazione dell’Autorità portuale. Sipg gestisce 125 ormeggi nel porto di Shanghai per una lunghezza totale di circa 20 chilometri, un totale di 293 mila metri quadrati di magazzini e oltre 4,7 milioni di metri quadrati di depositi.

“Visitando una delle aree gestite da Sipg abbiamo avuto un assaggio di quella che è l’immensa distesa del porto di Shanghai e della vastità delle sue aree franche” ha commentato Serracchiani.

La superficie totale dell’area portuale è oltre 5.000 chilometri
quadrati e dal 2005, quando il porto Yangshan è stato attivato,
Shanghai è diventato il primo nodo portuale del mondo per volume
di merci movimentate, superando Hong Kong e Singapore. Nel 2016
l’area marina della portualità di Shanghai ha raggiunto 1.300
moli di attracco tra cui 272 per navi dalla capacità superiore
alle 10.000 tonnellate per una estensione totale di 126,9
chilometri. Il sistema portuale ha una capacità di gestione di
538 milioni di tonnellate di merci con la gestione di 717 milioni
di tonnellate di cargo nel 2015 con un incremento del 5 per cento
rispetto all’anno precedente

La China (Shanghai) Pilot Free Trade Zone è stata creata nel
settembre 2013, inizialmente costituita dalle zone franche di
Waigaoqiao, del porto di Yangshan e dell’aeroporto di Pudong.
Successivamente è stata allargata raggiungendo un’area
complessiva di 121 chilometri quadrati totali.

“Grazie a questa serie di visite si è potuta veicolare al mercato
cinese l’informazione che lo scalo di Trieste è pronto per essere
un porto all’interno di una rete globale, dove la Cina ovviamente
è protagonista”, ha commentato Zeno D’Agostino al termine della
missione.

“Quello che si evidenzia da questi incontri è che finalmente si
comincia ad apprezzare il passaggio merci da sud verso l’Europa,
scelta che fino a pochi anni fa ancora non veniva presa in
considerazione dal mercato cinese: oggi negli incontri abbiamo
discusso di noli, di treni, di integrazione informatica con i
loro sistemi e ciò significa che si sta entrando in una fase
operativa. E’ un segnale importante, che indica che l’Adriatico
sta diventando un corridoio privilegiato per le merci che
arrivano dal Far East”, ha concluso D’Agostino.

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