Il polo intermodale dell’Aeroporto Ronchi dei Legionari

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È stato inaugurato oggi il polo intermodale
dell’Aeroporto di Ronchi dei Legionari con l’arrivo dei primi
treni collegati direttamente all’aerostazione. Si tratta di una
vera e propria svolta infrastrutturale, destinata a incidere con
successo nelle prospettive di sviluppo dell’Aeroporto del Friuli
Venezia Giulia. Un cambiamento che consente ai viaggiatori di
raggiungere direttamente lo scalo regionale via treno, da
Trieste, Udine e Venezia, grazie a una nuova stazione collegata
all’aeroporto con una passerella in acciaio e vetro.

Un progetto, come è stato ricordato dalla Regione nel corso della
cerimonia, pensato tre decenni fa ma che solo in questi ultimi
anni ha ricevuto una decisiva accelerazione amministrativa e
politica.

E sempre l’Amministrazione regionale ha rimarcato la scelta di
aver seguito esclusivamente i criteri della competenza e della
capacità nell’individuazione delle figure apicali a capo di
un’organizzazione complessa come la società di gestione
dell’aeroporto. Anche per questo motivo, è stato spiegato, sul
progetto del polo intermodale si è riusciti a passare dopo tanto
tempo dalla fase dell’ideazione a quella della realizzazione.

Sono 70 i convogli giornalieri che a pieno regime partiranno
nelle due direzioni dalla stazione, la quale, grazie alla
banchina lunga 400 metri, può essere raggiunta anche dai treni ad
alta velocità. Un elemento, questo, fortemente strategico in
chiave turistica per Trieste Airport in considerazione del
collegamento rapido – in meno di un’ora – con Venezia.

Il corpo centrale della nuova infrastruttura, oltre che dalla
stazione ferroviaria, è costituito dalla passerella lunga 425
metri per 7 di larghezza, che si erge a 6 metri di altezza dalla
strada statale 14. Essa si sviluppa lungo tutta l’area del polo
intermodale, collegando la stazione ferroviaria e l’aeroporto con
il parcheggio per le automobili e gli stalli di sosta dei
pullman. Per agevolare il flusso e la mobilità dei viaggiatori
sono funzionanti lungo il percorso scale mobili e tapis roulant.

Potenziate e totalmente innovate anche le aree destinate a
parcheggio, con un multipiano da 500 posti e uno spazio a raso
per altre 1000 autovetture: il tutto inserito in una nuova
viabilità.

Nel suo complesso il nuovo polo intermodale fa di Trieste Airport
l’unico scalo in Italia ad avere la massima capacità di
connessione tra i diversi sistemi di trasporto.

E stato il presidente della società di gestione dello scalo,
Antonio Marano, a sottolineare in primo luogo i tempi record per
la costruzione dell’opera (13 mesi) e il rispetto del
cronoprogramma dei lavori. Oltre a ciò Marano ha rappresentato i
vantaggi del collegamento via treno, tra questi i tempi da
“metropolitana” che connettono lo scalo a Trieste e Udine
rendendo il servizio funzionale ed economicamente competitivo.

“Il terzo passaggio – ha spiegato Marano -, dopo il risanamento
finanziario e la realizzazione delle infrastrutture (di cui il
polo intermodale è l’opera conclusiva per la parte non di volo in
quanto quest’estate verrà rifatta la pista), sarà quello della
ricerca del partner industriale. L’obiettivo è quello di creare
un’aggregazione entrando in una dimensione più grande, anche
perché questo aeroporto oggi ha tutte le carte in regole per
entrare sul mercato: conti in ordine e un’infrastruttura
all’altezza dei migliori standard europei”.

“Con quello che sarà il nuovo socio – ha concluso Marano –
potremo fare quel salto di qualità decisivo in termini di tratte
e di hub collegati”.

Il polo intermodale di Ronchi dei Legionari
è un’infrastruttura strategica non solo per il Friuli Venezia
Giulia ma anche per il litorale sloveno e l’Istria croata”.

A dirlo, oggi a Ronchi dei Legionari, in occasione
dell’inaugurazione del nuovo polo intermodale di Trieste Airport,
il sindaco di Capodistria, Boris Popovic.

Lo stesso Popovic ha spiegato che quello di Ronchi è di fatto lo
scalo principale per una significativa parte di territorio
sloveno in quanto più vicino e più facile da raggiungere
dell’aeroporto di Lubiana, specialmente nella stagione invernale
a causa delle condizioni metereologiche.

“Questo – ha ribadito il sindaco -, per ragioni di praticità, è
il nostro aeroporto naturale. Anche perché lo scalo di Portorose,
che è quello a noi più vicino, è adeguato esclusivamente
all’atterraggio di aerei di dimensioni ridotte”.

Popovic infine vede nel nuovo polo intermodale e nei collegamenti
diretti via treno una “formidabile” opportunità di sviluppo
turistico. “Sono sicuro – ha concluso il sindaco – che questa
infrastruttura comporterà un aumento del flusso di turisti a
beneficio dell’economia di tutto il territorio transfrontaliero”.

Il presidente di Trieste Airport, Antonio Marano, ribadendo
l’avvenuto recupero di una visione internazionale dello scalo, ha
sottolineato come lo scalo di Ronchi dei Legionari rappresenti
una porta d’accesso strategica per la Slovenia, la Croazia e
Carinzia.

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