Trasporto eccezionale al porto di Venezia

1499

4 reattori destinati al mercato iraniano s’imbarcano dal Termonal Transped, Venezia si conferma gateway europeo per i carichi eccezionali in transito verso il Medio Oriente

Un trasporto eccezionale (project cargo) composto da 4 reattori “hydrotreating”, per un totale di 1.532 tonnellate complessive, è transitato in questi giorni per il Porto di Venezia con destinazione Bandar Abbas, Iran. I reattori saranno impiegati in una raffineria per la rimozione dello zolfo dal gasolio.

L’operazione in questione è stata condotta dalla società Fagioli SpA che ha coordinato, per il cliente VRV SpA, il trasporto di due reattori del peso di 232 t ciascuno con dimensioni 21,56 x 5,28 x 5,07 m, provenienti da Ornago (MB), e di due reattori da 534 t ciascuno con dimensioni 31,05 x 6,12 x 6,35 m provenienti da Marghera (VE), fino al Porto Commerciale di Porto Marghera, dove sono stati imbarcati presso il terminal Transped a bordo della nave Jumbo Kinetic dotata di 2 gru con capacità di sollevamento fino a 3.000 t totali.

Pino Musolino

“Il porto di Venezia si conferma scalo leader in Italia nel settore del project cargo – dichiara Pino Musolino, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale –. Solo nel 2017, infatti, sono stati movimentati qui oltre 850 carichi eccezionali”.

La delicata fase di movimentazione dei reattori si è svolta attraverso trasporto stradale e fluviale con partenza dal Porto di Cremona, utilizzando carrelli stradali speciali, una gru a portale con capacità di sollevamento di 500 t, chiatte e spintori fluviali di proprietà della Fagioli SpA. I due reattori più piccoli sono stati interamente costruiti nella sede di VRV SpA a Ornago (MB), mentre i due più grandi sono stati assemblati, a partire dalle virole finite, a Marghera in considerazione del fatto che le dimensioni e i pesi dei materiali in questione, infatti, non avrebbero permesso di svolgere il trasporto altrove.

“Lo scalo veneziano è il gateway ideale per i carichi eccezionali destinati a oltre 40 Paesi nel mondo e costituisce un collegamento naturale tra l’Europa e il Medio Oriente, ­– aggiunge il Presidente Musolino – grazie alla sua favorevole posizione geografica posta all’incrocio di due grandi corridoi di trasporto europei, all’assenza di rilievi montuosi nelle vicinanze, alle infrastrutture stradali e ferroviarie e all’accesso a un collegamento fluviale che mette Venezia in contatto diretto con il cuore manifatturiero della Pianura Padana. Le aziende di tutta Europa, infine, riconoscono come elementi di competitività l’elevata expertise e il know-how diffusi tra i terminalisti, i trasportatori e gli spedizionieri che operano nel nostro scalo”.

Accanto ai project cargo, anche i breakbulk cargo (merci spedite in colli ma in contenitori non standard) sono tra le specialità dello scalo veneziano che sarà, infatti, tra i protagonisti della prossima fiera dedicata al settore, “Breakbulk Europe 2018”, manifestazione che si terrà a Brema tra il 29 e il 31 maggio.

 

Fagioli Spa

nasce originariamente come azienda di trasporti nel 1955. In poco tempo guadagna una posizione di leadership nella gestione del trasporto e nel sollevamento di carichi eccezionali a livello globale, diventando azienda di ingegneria certificata. Fagioli garantisce un servizio “door-to- door” di componenti eccezionali e di progetti di impiantistica in qualsiasi parte del globo, operando nei settori del civile, “oil & gas”, nel “power”, nella cantieristica navale e nell’industria pesante. A Venezia Fagioli opera dal 1994 e fornisce servizi a clienti di tutto il mondo anche sfruttando il collegamento fluviale (unico in Italia) che collega Venezia a Mantova e Cremona. Attraverso la ricerca di nuovi sistemi per ottimizzare il trasporto fluviale e lo studio di nuovi accorgimenti atti a garantire la totale sicurezza per l’ambiente e per il carico, Fagioli è diventata tra i maggiori player del traffico fluviale, perfettamente equipaggiata per effettuare il trasporto fluviale delle merci più diverse, anche in regime di ADN (Normativa Trasporto Merci Pericolose per acque interne),  e diversificando ampiamente la propria attività, anche attraverso l’incremento di mezzi ed attrezzature nel continuo impegno per migliorare il servizio.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here