Quale futuro per Venezia ed il suo porto?

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“I  miei collaboratori mi segnalano che il Ministro Bonisoli ha annunciato sulla sua pagina Facebook che la Soprintendenza di Venezia sta avviando l’iter che porterà al riconoscimento storico-artistico delle vie d’acqua di Venezia, canali di grande navigazione inclusi, con particolare evidenza al Canale della Giudecca. Proposta che, sorprendentemente, é stata accolta dal Ministero delle Infrastrutture. Tali dichiarazioni mi lasciano doppiamente perplesso. Nel metodo, perché in una democrazia che possa definirsi autentica ed efficiente il dialogo inter-istituzionale è fondamentale e non si fa policy solo sui social media; e nel merito, perché quel bilanciamento fra ambiente e porto cui il ministro si riferisce viene praticato ogni giorno dall’Autorità’ di Sistema Portuale”.

Pino Musolino

“Non è un caso se  mi son trovato alla Naples Shipping Week per illustrare alla comunità portuale nazionale le buone pratiche del nostro porto in termini di riduzione dei consumi e delle emissioni e di eco-sostenibilità in genere delle attività portuali; questo perché Venezia rimane un punto di riferimento internazionale sul fronte del rispetto ambientale in termini di regole, procedure e tecnologie utilizzate. Per quanto concerne poi il settore crociere, tale bilanciamento e’ stato ulteriormente rafforzato con la decisione assunta dal Comitatone dello scorso novembre e attende solo indicazioni ministeriali chiare per poter essere messo pienamente in pratica. Per questo il Porto e la città di Venezia attendono di essere convocati dai Ministri competenti”.

“Rinnovo quindi, la mia piena disponibilità per attivare un dialogo diretto nelle sedi istituzionali sul futuro di Venezia e del suo porto. Sarebbe l’occasione per illustrare il lavoro fatto in questi anni e per chiarire, fuor di retorica, che il settore crociere in particolare e il porto commerciale in generale, danno lavoro ad oltre 18000 padri e madri di famiglia e che le attività portuali valgono ben più del 20% della ricchezza totale della area metropolitana”.

“Da cittadino prima e da amministratore pubblico poi, non voglio e non posso pensare di mettere in atto soluzioni che pregiudichino la vita del porto e che mettano a repentaglio l’occupazione presente e futura. Questo il vero ruolo che svolgiamo al servizio dei nostri concittadini. Fare porto a Venezia in maniera sostenibile, innovando, sviluppando e allo stesso tempo preservando e tutelando l’ambiente e la città è non solo possibile, ma la cifra del nostro lavoro quotidiano”

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