Porto di Trieste, via della Seta, si punta sull’agroalimentare

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Gli accordi siglati per gli investimenti sul
Porto di Trieste legati alla nuova Via della Seta, che sono di
natura commerciale e vengono sottoposti ad una governance
totalmente pubblica, rappresentano una grande opportunità per la
nostra regione, perché consentiranno l’esportazione di un’ampia
gamma di prodotti agroalimentari del Friuli Venezia Giulia verso
il mercato cinese. Per essere competitive le strutture logistiche
di Trieste, Gorizia, Pordenone e Cervignano non devono però
essere considerate come realtà a sé stanti, ma vanno viste in
un’ottica di sistema regionale con un’alta vocazione al traffico
internazionale. Un quadro nel quale l’esistenza e lo sviluppo
della zona franca rappresentano un valore aggiunto a livello
nazionale ed europeo, grazie alla possibilità di effettuare
lavorazioni in aree extra doganale.

È questo il concetto espresso dal governatore del Friuli Venezia
Giulia durante il convegno pubblico “Il contributo della
logistica all’economia della regione Friuli Venezia Giulia”,
promosso dall’International Propeller Clubs e tenutosi
all’interporto Sdag di Gorizia.

In merito agli investimenti infrastrutturali nell’area isontina è
stato inoltre confermato come la realizzazione a Gorizia della
lunetta ferroviaria della Sdag, che eviterà la doppia manovra ai
convogli, sia uno dei passaggi fondamentali per rendere
maggiormente concorrenziale il sistema logistico del Friuli
Venezia Giulia. La Regione è quindi favorevole a sostenere la
realizzazione ed anche a supportare, nell’ambito delle
disponibilità di bilancio, opere che generino ricadute positive
per l’economia e l’occupazione.

Nel corso del convegno è stata infine rimarcata la necessità di
promuovere l’assegnazione ai privati delle concessioni sulle
banchine portuali per attrarre nuovi investimenti.

All’evento hanno partecipato, tra gli altri, il presidente
nazionale dell’International Propeller Club, Umberto Masucci, il
direttore dell’Agenzie delle dogane e dei monopoli per il Veneto
e il Friuli Venezia Giulia, Franco Letrari, il sindaco di Gorizia
e i presidenti dell’Unione degli industriali di Pordenone e di
Confindustria Venezia Giulia, Michelangelo Agrusti e Sergio Razeto.

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