Vola la Lega, crolla il M5s e il PD torna ad essere la seconda forza del Paese

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Boom della Lega alle elezioni europee, primo partito col 34%. Crolla invece il M5s, al 17%. Pd secondo col 23%. “Adesso si cambia in Ue”, afferma Matteo Salvini. “Penalizzati dall’astensione”, commenta invece Luigi Di Maio. Affluenza in calo al 56,1%. In aumento invece in Europa, oltre il 50%. I populisti avanzano ma non sfondano. In Germania regge la Merkel. In Francia vince la Le Pen. Nel Regno Unito vola il Brexit party di Farage. Fra le altre sigle sopra alla quota di sbarramento del 4% seguono Forza Italia all’8,79% e Fratelli d’Italia al 6,46 per cento. “Sotto soglia” si piazzano +Europa di Emma Bonino con il 3,09% dei voti, i Verdi (2,29%) e la Sinistra (1,74%). Da prefisso telefonico le preferenze andate ai partiti delle estreme, sia di destra (come Casa Pound e Forza Nuova), che di sinistra (come il Partito Comunista).

Il grosso calo del Movimento 5 Stelle e il notevole risultato della Lega, saranno le cose di cui si parlerà di più nelle prossime settimane, perché di fatto cambiano i rapporti di forza tra i due partiti della maggioranza di governo. Matteo Salvini, domenica sera, ha ribadito di non avere intenzione di far cadere il governo o chiedere un rimpasto, spiegando che «il mio avversario resta la sinistra, gli alleati di governo sono amici con i quali domani si torna a lavorare serenamente». Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 Stelle, non ha invece diffuso commenti sul risultato del voto e sembra che ne parlerà solo oggi pomeriggio,

La Lega conquista 3 circoscrizioni su 5, domina soprattutto nel Nord-Est ma anche nel Nord-Ovest e nel Centro Italia (i 5Stelle resistono solo al Sud e nelle isole), sfonda anche in Emilia Romagna, è il primo partito nelle Marche, in Umbria e nel Lazio e fa un balzo in avanti in Toscana, dove comunque il Pd rimane prima forza politica. Unico neo, per Salvini, le grandi città: da Roma a Milano, da Torino a Genova fino a Firenze, a vincere è il Pd. M5s rimane primo partito in Sicilia, dove comunque si registra un boom di consensi per la Lega. E si piazza in testa anche in Puglia.

Diverso il quadro in Europa, dove l’Internazionale sovranista non ha sfondato. Il leader della Lega fa sapere di aver sentito Viktor Orban e Marine Le Pen, ammette che “ci attende un periodo economico complicato”, avverte che le “regole Ue devono cambiare”. Ma, in uno scenario in cui i sovranisti avanzano ma non trionfano, il governo gialloverde potrebbe essere ancora più isolato in Europa.

Il dato definitivo dell’affluenza è del 56,1 per cento contro il 58,6% delle europee del 2014. Quindi c’è stato un calo di 2 punti e mezzo. Alle politiche – alla Camera – la partecipazione al voto era stata del 72,9. Il calo più netto, rispetto alle precedenti regionali, in Abruzzo: quasi 12 punti in meno rispetto alle precedenti Europee. In Sardegna il calo è stato di 6 punti circa, in Sicilia del 5. In Campania del 4. In controtendenza solo il Friuli Venezia Giulia (mezzo punto percentuale in più), la Valle d’Aosta (2 punti in più) e soprattutto il Trentino Alto Adige: quasi 7 punti in più.

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