Ricostruzione, Mangialardi, Anci Marche: Servono norme speciali

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Anci Marche alza ancora una volta la voce nei confronti del Governo e del Parlamento sulle problematiche relative alla ricostruzione e l’insufficiente risposta di accoglimento degli emendamenti contenenti le proposte dei Comuni per l’approvazione in Senato della Legge di conversione del decreto Sblocca/cantieri.

“Temo che il provvedimento non riesca a trovare una concretizzazione” – tuona Maurizio Mangialardi, coordinatore nazionale delle Anci regionali e Presidente di Anci Marche.

“Se così dovesse essere, tutto diventa una responsabilità politica e andremo dai parlamentari a chiedere conto delle loro decisioni. “Tra l’altro anche le Regioni sono state defenestrate da questo modo di fare che attribuisce al coordinamento un ruolo solo consultivo – insiste Mangialardi – e questo non è accettabile perché nella pratica esautora i territori da ogni possibilità di incidere sulle decisioni centralizzando, con i risultati che sono oggi sotto gli occhi di tutti”.

Le Anci regionali delle 4 regioni colpite dal terremoto del Centro Italia si sono ritrovate lunedì a Teramo per fare ancora una volta fronte comune.

“Noi abbiamo preparato gli emendamenti che dovevano solo essere approvati – insiste Mangialardi – perché condivisi con il Commissario e il Governo; addirittura li abbiamo scritti noi per facilitare il lavoro: non dovevano far altro, visto anche che non prevedevano grandi cifre. Abbiamo chiesto un provvedimento che parlasse di un terremoto verificatosi nel cuore della nazione, che mettesse in condizione i Sindaci di muoversi e non assumere responsabilità più grandi di loro”. “La responsabilità ora deve essere del Governo – ha aggiunto – che deve trovare le soluzioni. Il commissario deve comprendere bene qual è il problema: la necessità di semplificare. L’Anci rimane in mobilitazione attiva e istituzionale. Rimaniamo compatti: dividersi è sempre stato un errore”.

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