Dare voce ai territori, costruire l’Unione europea partendo dal livello locale. Una sfida da vincere, dal momento che le regioni e le città sono responsabili dell’attuazione del 70 per cento di tutta la legislazione Ue. Un impegno “gravoso ma affascinate”, che indirizzerà lo sviluppo del Continente e il futuro delle giovani generazioni europee. Oggi solo il 60 per cento, in Italia il 51 per cento, delle persone è a conoscenza dei numerosi progetti finanziati dall’Unione a livello locale. Di tutto questo si è parlato, a Bruxelles, in occasione della Settimana europea delle regioni e delle città, alla quale ha partecipato l’assessora alle Politiche comunitarie, Manuela Bora. Dal 7 al 10 ottobre oltre novemila responsabili politici ed esperti locali hanno animato l’evento che è diventato il principale incontro annuale sulla politica di coesione europea. “Un appuntamento di straordinaria importanza per riflettere e indirizzare le scelte dell’Unione, anche in vista della nuova programmazione 2021-2027”, ha evidenziato l’assessora. “Per affrontare tutte le grandi sfide, come la crisi climatica o le crescenti disuguaglianze sociali, abbiamo bisogno dell’Unione europea. Insieme dobbiamo marciare verso un futuro migliore”. Bora è stata relatrice in diversi incontri, focalizzando l’attenzione sull’utilizzo dei fondi di coesione nelle Marche. Ha sottolineato “la coerenza del Fesr (sviluppo regionale) e Fse (lavoro) agli obiettivi europei per lo sviluppo sostenibile, in particolare per quanto riguarda l’efficientamento energetico e la crescita economia sostenibile”. Ha parlato del progetto sperimentale “Marte” per l’efficientamento delle strutture sanitarie che ha coinvolto tre ospedali (Urbino, Pergola, San Benedetto del Tronto) e due case di cura (Petritoli, Sant’Elpidio a Mare) e previsto 12 milioni di euro di investimenti. Ha focalizzato l’attenzione sugli Iti (Investimenti integrati urbani) nei cinque capoluoghi provinciali, con la prevista riduzione dei consumi energetici, gli investimenti sulle colonnine elettriche, le ciclabili, l’obiettivo del porto di Ancona a emissioni zero (da conseguire nell’ambito della prossima programmazione dei fondi europei). Un seminario, promosso dalla Regione Marche, ha riguardato il protocollo Itaca (le Marche sono state una delle prime Regioni ad adottarlo) per la valutazione energetica degli edifici e l’utilizzo di materiali a basso consumo. Altri focus hanno riguardato la sicurezza sismica nelle aree terremotare, il Piano regionale di gestione dell’energia (Pear 2020), il Patto dei sindaci per il clima. “Nelle Marche si è creato una positiva sinergia tra Regione ed Enti locali che lascia ben sperare per il futuro. Le collaborazioni avviate favoriscono una convinta convergenza di obiettivi e strategie”, ha concluso l’assessora Bora
Home Aree Adriatico Marche L’Europa fondamentale per vincere le sfide del clima e dell’inclusione sociale
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