I premi di Urbinoir

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Si chiude venerdì mattina l’edizione 2019 di Urbinoir. A partire dalle ore 9 nell’Aula Blu di Palazzo Battiferri, in Via Saffi, 42 a Urbino saranno presentati gli atti dell’edizione 2018 pubblicati dalla casa editrice Aras di Fano con il titolo “Noir come l’inchiostro. True Crime e Fake News sulla pagina e sullo schermo” e curati da Alessandra Calanchi e Tiziano Mancini. Il festival del noir premierà poi i vincitori dei concorso per la miglior poesia Haiku declinata in versione noir, dal titolo inevitabile di “Haiku Noir”. La miglior traduzione in chiave noir vincerà invece il premio “Tradunoir” che dal prossimo anno sarà intitolato a Tullio Dobner, scrittore e tarduttore più volte presente alla manifestazione e recentemente scomparso.

L’edizione URBINOIR 2019 è collegata al progetto d’ateneo “1920-2020, un secolo di parole e immagini per raccontare l’amnesia”, ed è dedicata ai vuoti di memoria e a ogni forma di assenza di ricordi – autentica o simulata – sia nella realtà investigativa e processuale, sia nella narrazione letteraria e cinematografica noir. “Amnesie, vuoti di memoria, rimozione nella letteratura e cinema noir” il titolo della kermesse.

                                          

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