Ambiente,focus ittico Fvg-Slo su fiumi Isonzo e Vipacco

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“Proseguono senza sosta le azioni concrete della Regione a salvaguardia dell’ambiente. Ieri a Gorizia abbiamo presentato Cortina Verde, oggi invece tracciamo il primo bilancio di Grevislin, il progetto Interreg Italia-Slovenia per la protezione e la promozione delle nostre risorse naturali. Risultati che vogliamo cogliere, sviluppando infrastrutture verdi e una gestione sostenibile delle acque, in particolare, dei fiumi Vipacco, Isonzo e Livenza”.

Con queste parole l’assessore alla Difesa dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia ha introdotto a Trieste gli obiettivi di Grevislin, l’iniziativa co-finanziata dal Fondo Europeo di
sviluppo regionale con oltre 2,9 milioni di euro, che conta 14 partner provenienti da Slovenia, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Nello specifico, il finanziamento delle attività che ricadono nel territorio regionale, realizzate da Regione Fvg, Comune di Staranzano, Arpa Fvg, Consorzio di bonifica Pianura Isontina e Autorità di Distretto delle Alpi Orientali, ammonta complessivamente a 800mila euro.

“Con il servizio gestione risorse idriche della direzione regionale Difesa dell’ambiente – ha spiegato Scoccimarro – siamo impegnati nella redazione del piano di lungo periodo delle
infrastrutture verdi finalizzato al miglioramento degli ecosistemi lungo il corridoio Isonzo-Vipacco. Il nostro focus riguarda soprattutto la fauna ittica e la continuità fluviale”.

“A tal riguardo – ha annunciato l’assessore – sarà predisposta una campagna di monitoraggio delle comunità ittiche presenti in questi corsi, con specifica attenzione alle specie alloctone invasive come il pesce Siluro, segnalato ormai costantemente
nell’Isonzo”.

“Il Consorzio di bonifica Pianura Isontina creerà, inoltre, una scala di risalita per i pesci sulla traversa di Sagrado e si doterà di una stazione di osservazione continua delle portate
dell’Isonzo. Senza trascurare – ha aggiunto Scoccimarro – che nel 2020 sarà predisposto anche un programma di monitoraggio dell’Isonzo e del Vipacco implementato da Arpa e Agenzia slovena per la protezione dell’ambiente (Arso) per individuare modalità di classificazione della qualità dell’acqua condivise nei due stati confinanti”.

“Con progetti come questo – ha evidenziato l’assessore – o come la candidatura dell’area transfrontaliera del Carso a Geoparco della Rete Unesco, che vede insieme 12 comuni italiani e 5 sloveni, siamo già nel Terzo Millennio, mentre in alcuni casi, ad esempio nella gestione delle acque dell’Isonzo, si possono cercare ulteriori punti di convergenza”.

“Quanto al raddoppio della Divaccia-Capodistria, auspichiamo – ha concluso Scoccimarro – che si chiarisca la situazione complessiva anche alla luce delle valutazioni negative sull’opera espresse dal ministero dell’Ambiente in quanto andrebbe a perforare per diversi chilometri la Val Rosandra, modificandone le falde acquifere”.

 

 

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