Coronavirus, ecco cosa rimane aperto o chiuso in base al nuovo decreto

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Attività commerciali chiuse fino al 25 marzo. Possibili riduzioni di bus, treni e voli

 

Dopo la decisione presa dal Governo di chiudere le attività commerciali a partire da domani e fino al 25 marzo 2020, resterebbero aperti i servizi di pubblica utilità, le edicoletabacchi, i negozi di generi alimentari, farmacie e para farmacie, banche e assicurazioni, gli artigiani e gli studi professionali naturalmente, le imprese grandi piccole e medie – con attività sospesa o limitata in base a un accordo raggiunto con Confindustria Lombardia – e i trasporti e il sistema di logistica merci sopra citati. Aperti benzinaiartigianiidraulici e meccanici. Chiuderebbero i centri commerciali, i negozi, bar, pub, ristoranti, sospesi i servizi di mensa sia nelle strutture pubbliche che private. “Gli altri Paesi ci stanno guardando – dice il premier -, perché stiamo reagendo con maggior forza al virus. Al primo posto c’è la salute degli italiani”, annuncia il premier, dicendo poi che “Domenico Arcuri sarà il nuovo commissario delegato, con ampi poteri di deroga e lavorerà per rafforzare la distribuzione” di strumenti sanitari.

Possibili riduzioni di bus, treni e voli

Possibili riduzioni del trasporto pubblico locale, compresi i taxi, ma anche di treni, aerei e trasporti marittimi. Lo prevede il nuovo Dpcm con le restrizioni per tutta Italia: i governatori potranno “Disporre la programmazione” del trasporto locale, “Anche non di linea” per contenere l’emergenza Coronavirus “sulla base delle effettive esigenze e al solo fine di assicurare i servizi minimi essenziali”. Lo stesso potrà fare il ministero dei Trasporti sui “servizi automobilistici interregionali e di trasporto ferroviario, aereo e marittimo”.

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