Digital divide e aree interne, una situazione da sistemare

749

“L’emergenza del divario digitale, che separa aree urbane e aree ruralimontane italiane, si articola secondo Uncem su tre fronti: quello della tv che non si vede (5 milioni di italiani non vedono bene neanche i primi tre canali Rai), della telefonia mobile che non prende (il 25% del territorio italiano non coperto da segnale), di internet che va a velocità ridicole in tante aree. Abbiamo una situazione complicata su tutto il Paese, ma in questi anni ci siamo anche impegnati per risolvere le criticità. Con Tim abbiamo lavorato e stiamo lavorando pezzo per pezzo per capire dove sono i problemi di rete e come possiamo risolverli. Il Governo ha messo in manovra 1,5 milioni di euro per installare i tralicci per la telefonia mobile, utili anche in vista del 5G. Stiamo spingendo affinché nel Recovery fund ci siano risorse per potenziare il piano banda ultra larga, ma dev’essere chiaro che se il Paese deve andare su una rete unica, questa rete deve avere dei presupposti diversi dall’avvio del piano bando ultralarga che conosciamo. Bisogna usare e potenziare la rete esistente con Tim capofila. Si cambi strategia, perché quella finora messa in atto è stata fallimentare: 81 comuni montani collaudati su 3.342 è assurdo. Il mio comune doveva essere cablato a inizio 2018 e ancora oggi non si è visto un tecnico presentare un progetto. Nel lockdown gli operatori hanno dato risposte ai cittadini, ma ora bisogna agire a livello di sistema”.

Lo dichiara al Corriere della Sera di oggi il Presidente Uncem – Unione nazionale Comuni, Comunità ed Enti montani – Marco Bussone.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here