L’orto sociale del carcere di Marino del Tronto “raddoppia”. Dopo la positiva esperienza, avviata dalla Regione Marche e dall’amministrazione penitenziaria nel 2019, con la piantumazione di alberi di olivo, essenze ornamentali e l’avvio dell’orto, l’attività ricreativa dei detenuti può contare ora su una superficie orticola ampliata dall’Assam (Agenzia regionale per i servizi agricoli) e irrigata grazie alla collaborazione del Consorzio idrico Piceno, coinvolti nel progetto. Questa mattina, nella struttura penitenziaria di Ascoli Piceno, sono state consegnate e messe a dimora le piantine invernali (cavolfiori, broccoli, verze, cavoli cappucci, finocchi e insalata) che verranno coltivate dai reclusi nei nuovi spazi. Erano presenti la vicepresidente della Regione Marche e la direttrice del carcere Eleonora Consoli. Gli intervenuti hanno evidenziato come l’iniziativa Orto sociale in carcere abbia una finalità esclusivamente educativa, consentendo ai detenuti la gestione autonoma di uno spazio da coltivare a orto e il consumo dei prodotti ricavati. L’attività agricola si presta a responsabilizzare e a riabilitare i detenuti grazie a un impegno lavorativo creativo e non ripetitivo, che pone la persona in diretto rapporto con quanto produce e consuma. La vice presidente ha detto che Il progetto avviato rientra nel contesto dell’agricoltura sociale che vede le Marche all’avanguardia in Europa, con l’assegnazione del coordinamento delle Regioni impegnate nell’innovazione dello sviluppo rurale. La direttrice Consoli ha auspicato una continuità del programma, consentendo all’attività agricola di continuare a essere presente nell’Istituto di Ascoli Piceno per portare i frutti attesi. L’Orto sociale in carcere è stato realizzato con un protocollo siglato insieme all’Amministrazione penitenziaria Emilia Romagna-Marche. Il progetto è in corso presso le strutture di Ascoli Piceno e Ancona Barcaglione, con l’obiettivo di estenderlo anche ad Ancona Montacuto e Pesaro. A Marino del Tronto gli interventi realizzati hanno riguardato la predisposizione dell’orto, la realizzazione di un impianto irriguo autonomo (con riciclo e sanificazione delle acque reflue), interventi formativi per i detenuti sui temi dell’orticoltura. Prossimo obiettivo ipotizzato sarà quello di completare le attività con un corso sull’utilizzo culinario degli ortaggi autoprodotti dai detenuti e dal personale dell’amministrazione penitenziari coinvolto.
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